Forse nascerà da questa crisi, tutta una letteratura che narri le difficoltà di questi nostri anni, un pò come faceva Totò quando con mille sotterfugi cercava di procurarsi da mangiare, infilandosi anche gli spaghetti già conditi in tasca. O forse no. Forse non accadrà nulla semplicemente perchè oggi non abbiamo neppure il coraggio di ammettere di non avere, in alcuni momenti neppure i soldi per il pane. Per come siamo fatti noi italiani, quel coraggio manca. I nostri padri hanno fatto la guerra ed avevano gli anticorpi della ammissione della miseria. Noi no. Non possiamo presentarci alla cassa per poi dovere ammettere di non avere il denaro sufficiente. I direttori delle nostre banche sono direttori di nulla. A loro dire nulla possono, rimandando il potere di concedere una proroga, un credito anche minimo, alla Direzione Generale. Così Istituti di credito non erogano credito e se lo hanno fatto in passato, oggi te lo possono revocare nel lasso di tempo che occorre per recarsi da casa al supermercato e ti ritrovi con la carta rifiutata. Negli anni dei grandi numeri, una banca ti segnala al Crif, per una rata non pagata e da quel momento è come se ti avessero tatuato la stella di Davide sulla fronte, nel cuore della Germania Nazista. Negli anni dei grandi numeri, la BCE presta alle banche 1.000 miliardi di euro e la tua banca non vuole o non può capire che concedere, in tempi di crisi, mille euro di credito, può rappresentare per un titolare di Partita Iva, che non ha altre porte a cui bussare, la differenza tra la vita o la morte.