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1 - "Perché quindi sembra che la Shoah sia diventata una tragedia solo
ebraica?"
Lo sterminio nazista non è una tragedia solo ebraica, non risulta che qualcuno
l’abbia mai detto. >>
Figuriamoci
se qualcuno è così ingenuo da dirlo. Lo si fa accadere e basta.
Questa
è solo una sua insinuazione. Basta parlare di sterminio o persecuzione nazista (anziché di Shoah) e si universalizza ciò che notoriamente non riguardò solo gli ebrei.
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Ma la Shoah (termine che indica lo sterminio degli ebrei) >>
Ho
usato questo termine perché, come dicevo sopra, lo Sterminio nazista è
diventato sinonimo di Sterminio degli ebrei.
Bastava
chiamarlo porrajmos e diventava "sinonimo" di sterminio dei rom ? No, ogni vittima ha dato il "suo" nome a ciò che è accaduto. Sta a lei usare il termine corretto, senza accusare questa o quella categoria di vittime di aver occupato il palcoscenico del dolore.
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lo è perché solo per lo sterminio degli ebrei si è proceduto con modalità
ideologiche particolari e non ancora chiarite: la shoah è "unica" non
perché gli ebrei sono le uniche vittime di uno sterminio (ovviamente), ma
perché la logica sterminatoria era "unica" in quanto rispondeva a
paradigmi non applicabili ad altri. In altre parole era "unica" la
mentalità nazista nei confronti degli ebrei. >>
Il
Nazismo afferma la superiorità della "razza" ariana, di conseguenza
afferma l’inferiorità delle altre "razze" e il dovere prioritario di
salvaguardare la purezza ariana dalla loro contaminazione. Gli ebrei in
Germania erano tedeschi, parte della storia e della cultura tedesca, ma
razzialmente inferiori, diversi. Una cosa intollerabile per i nazisti. Basta
questo per giustificare il motivo per cui agli ebrei è stato riservato
l’impegno maggiore nello Sterminio. Naturalmente sono stati usati tutti
gli stereotipi negativi sugli ebrei per dare maggiore supporto al progetto di
genocidio: da quelli di matrice cattolica a quelli di origine popolare.
Non
risulta che ad altre “razze” sia stata applicata la stessa logica di sterminio. Al
punto che con latini e giapponesi (e anche con altri) ci si poteva pure alleare. La motivazione
razzista non è considerata dalla storiografia contemporanea come un motivo
sufficiente a spiegare lo sterminio. Quindi la shoah è “unica”, nel panorama dei numerosi genocidi accaduti nella
storia, per le motivazioni a monte del suo accadere, non ancora chiarite fino in fondo.
Sicuramente è stato anche un culturicidio (oltre che un genocidio) e questo
potrebbe aprire nuove vie per la sua comprensione. Resta
il fatto che lo sterminio degli ebrei non è “unico” perché gli ebrei sono
“unici” o “speciali”; il cortocircuito in questo senso è molto diffuso fra i critici, ma è un’emerita stupidaggine.
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2 - "La punizione collettiva ad esempio, o la negazione dei diritti civili
di milioni di persone, sono una pratiche riconducibili ai principi del Nazismo
che Israele pone in essere da decenni"
No, queste sono pratiche di qualsiasi stato autoritario ma non sono affatto
caratterizzanti il nazismo. Hai un’idea del nazismo molto riduttiva. Come
Odifreddi che prende le 300 vittime delle Fosse Ardeatine per concludere che il
rapporto fra le vittime era di 10 a 1. Da cui deduceva poi che Israele era
peggio dei nazisti perché il rapporto fra le vittime di Piombo Fuso era peggiore.
Naturalmente basta cambiare il paradigma (prendere ad esempio il ghetto di
Varsavia dove il rapporto fu di 5000 a 1) per far cadere tutta l’impalcatura
"logica".>>
Quello
che non cade, al di la delle proporzioni numeriche, è il fatto che venga ritenuto
legittimo e moralmente accettabile punire una intera comunità per punire le
azioni commesse da alcuni suoi membri. Questo significa che si ritengono
collettive le colpe dei singoli, che è una intera categoria umana ad essere
ritenuta colpevole: bambini, donne, vecchi, uomini pacifici compresi.
Poco importa se a definire la categoria umana che si ritiene legittimo punire
sia la "razza" o la cultura o l’aspetto fisico o altro; quello che
conta è che si ritiene passibile di punizione chiunque ne faccia parte per il
solo fatto che ne fa parte, non per le sue responsabilità o caratteristiche
individuali.
Non a caso gli atti conseguenti a questo modo di vedere le cose sono
considerati criminali secondo la nostra civiltà giuridica.
Ancora.
Se si ritiene una categoria umana, diversa da quella di cui si fa parte,
collettivamente responsabile allora si vede anche la categoria umana di cui si
è parte come collettivamente e moralmente legittimata a punirla. Questo ci
porta molto vicino ai principi del Nazismo che hanno fondato lo Sterminio di
intere categorie umane per colpe o caratteristiche collettive. La
differenza è più quantitativa che qualitativa.
Sbagliato.
C’è una differenza fra la colpa collettiva (sempre esecrabile ovviamente)
applicata in caso di conflitto, cioè la punizione per ciò che è stato fatto o che qualcuno ha fatto, e
lo sterminio predeterminato di un popolo per il semplice fatto di essere "quel"
popolo e non un altro. Del primo caso ci sono molti esempi nella storia, non solo quelli
tedeschi: in cecenia, tibet, curdistan eccetera. Anche in Palestina ovviamente,
ma anche da parte di palestinesi contro civili israeliani. Che cosa sono gli
attentati contro i civili se non una punizione collettiva e indiscriminata di una comunità a
fronte della colonizzazione ?
E’ la sua conoscenza del Nazismo ad essere riduttiva mi pare.
Ripeto quello che ho già detto.
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3 - "Celebrare il proprio ruolo di vittime del Nazismo per nascondere
certe contiguità con esso significa strumentalizzare la Shoah, e questo è
immorale e detestabile"
Negare il ruolo di vittime del Nazismo agli ebrei per negare la legittimità
dello stato di Israele "significa strumentalizzare - in negativo - la
Shoah, e questo è immorale e detestabile".>>
Sono
due cose non in relazione tra loro. Al solito: per stornare le accuse
verso certe tattiche comunicative del regime sionista è d’uopo accusare chi le
muove di avere altre intenzioni con la tecnica dello straw man.
Io non nego affatto che gli ebrei siano stati vittima del Nazismo e non ci
penso nemmeno a negare legittimità allo stato di Israele. Dove lo ha
letto?
Celebrare
il proprio “ruolo” di vittime del nazismo si chiama memoria storica. Per
nascondere certe contiguità... è la sua deduzione a cui ho risposto sopra. E
naturalmente non ho detto che lei nega legittimità allo stato di Israele, dove
l’ha letto?
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Proporre di vietare per legge le teorie negazioniste è sbagliato, illiberale e
controproducente. >> D’accordo.
ok