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Commento di

su Fine di Berlusconi. E adesso?


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6 ottobre 2013 18:49

Qualche rapida osservazione alla tua risposta.

Quando si scaricano sugli elettori le proprie responsabilità e insufficienze nell’attrezzare una proposta politica condivisibile è bene che il politico cambi mestiere. Me lo insegnò Giuseppe Dama nel 1971, direttore della scuola del PCI di Frattocchie nonché segretario particolare di Berlinguer (gli scriveva i discorsi).

Gli errori della sinistra sono stati: la mancata legislazione anticorruzione e recepimento della Convenzione di Strasburgo nella nostra legislazione, nel 1996/2001; la mancata riforma della giustizia che la rendesse efficiente come quelle del nord Europa (collegato a ciò la mancata eliminazione della ex-Cirielli e del falso in bilancio, 2006/2008); la mancata lotta alle mafie come conseguenza del rifiuto della riforma anticorruzione (per le mafie la porta di ingresso nello Stato è la corruzione, attraverso essa si saldano politici, pubblici amministratori e mafiosi); la mancata lotta al clientelismo, il male più grave di una democrazia; la partecipazione alla costruzione di oltre 15.000 Spa e Srl con i soldi dello Stato con le quali - non essendoci più (o quasi ) l’IRI - succhiare soldi e fare clientele. La partecipazione al magna magna generale nelle regioni; La mancata riduzione dei costi della politica (se non in maniera simbolica dopo le misure di Monti e Fornero; la mancata riduzione - nei 6 anni e mezzo di governi Prodi - dei costi dell’energia elettrica; l’assenza di una politica industriale; e la cosa più grave l’aver dilapidato il patrimonio immenso dell’Iri senza far capire a nessuno che fine abbiano fatto i 400.000 miliardi di lire delle azioni IRI (che all’inizio degli anni novanta rappresentavano circa la metà del debito pubblico italiano).

Ti basta questo?!? o vogliamo continuare con il porcellum ? (nel quale un gruppo di oligarchi ha visto lo strumento più semplice per autoriprodursi a Roma).

Quando Obama difende a spada tratta il programma di copertura medica per 36 milioni di americani che ne erano privi, cosa fa? una politica di destra o di sinistra?

Bisogna per forza avere un partito socialdemocratico per difendere lo stato sociale e praticare una politica redistributiva del reddito nazionale?

A mio avviso basta anche un partito democratico e soprattutto la politica deve uscir fuori dall’economia, limitandosi a controllare il rispetto della concorrenza.

Tra i tanti uno dei mali più gravi della nostra economia vi è l’esistenza di una miriade di monopoli di fatto e oligopoli, spesso creati con l’aiuto dei politici al parlamento.

Ciao.

 

 


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