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Commento di paolo

su Credenti e non credenti: dove porta il dialogo Scalfari-Bergoglio


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paolo 18 settembre 2013 16:04

@58 .E allora non sei un credente , perché la "rivelazione " è una verità assoluta (dogma ) e il dubbio non è ammesso .La tua è una forma di fede surrettizia , che probabilmente risente del contesto ambientale e culturale in cui sei vissuto . E’ una dimensione molto comune , a tal punto che , in un paese confessionale come il nostro , il pensiero laico è maggioritario.
Concordo invece pienamente sul fatto che il fanatismo dipenda molto (ma non solo) dalla mancanza di cultura e questo però è anche indirettamente una risposta del perché le religioni (tutte) abbiano come substrato di coltura l’ignoranza dei popoli .Credo che tutta la storia dell’Umanità fino ai fatti contemporanei fornisca un quadro abbastanza chiaro in questo senso.
La fede cattolica , nei paesi più progrediti e culturalmente avanzati , ha dovuto mediare progressivamente e sempre di più la propria posizione di intransigenza dogmatica per uniformarsi al contesto civile in cui è radicata .Forse è questo che intende Mancuso quando parla di laicizzazione del credente , ma è un ossimoro per mascherare la caduta del senso religioso (chiese che si svuotano) . I paesi che vivono ancora in una dimensione arcaica sono prigionieri della loro religione , che si sovrappone e si identifica con la struttura dello Stato e le sue istituzioni .

Mi sono permesso di esprimere un parere del tutto personale ,ovviamente del tutto opinabile e senza alcuna intenzione di offendere la tua sensibilità .


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