Alle sensazioni non si comanda ... D’accordo sull’aderenza del film al testo del libro e all’atmosfera. Le buone sensazioni che mi lascia il film derivano dal grande amore tra padre e figlio, il primo perché lo vuole ad ogni costo proteggere e insegnargli a darsi da fare quando non ci sarà più, il secondo perché non può non essere legato al padre e col peggiorare della sua salute se ne preoccupa ("tocca a me preoccuparmi!"). Dall’umanità che emana nell’incontro vol vecchio Duvall e in fondo anche col ladro negro. Dalla disponibilità della nuova famiglia ad accogliere il bambino. In mezzo a tanta disperazione ci sono i "buoni" col fuoco dentro: con tutta "la fragilità della vita" citata e mostrata, pur pensando che tutta quell’umanità è votata alla fine, ecco le sensazioni buone. Saluti.