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Commento di

su The road: John Hillcoat rappresenta una civiltà


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26 agosto 2013 19:17

Il film "in realtà lascia solo buone sensazioni". Così conclude l’autore dell’articolo.

Francamente mi riesce difficile capire quali siano le buone sensazioni provate dall’autore.

Ho letto il romanzo e ho visto il film, uno dei rari casi nei quali il film non scompare nel raffronto con il romanzo.
La vita sulla terra si è spenta, tutto è bruciato, dall’erba agli alberi, tutti gli animali sono morti dagli insetti ai mammiferi ai pesci, sono rimasti solo pochi uomini che vivono del poco cibo inscatolato che ancora si trova e della carne degli altri esseri umani.
I due protagonisti vagano in cerca di non si sa che cosa. La moglie del protagonista sceglie il suicidio, la donna, la riproduttrice della specie, ha scelto la morte perché non c’è alcuna speranza, la vita sulla terra è agli ultimi terribili battiti.
Cosa abbia provocato la fine non si sa, ma potrebbe essere stata una qualsiasi catastrofe cosmica a provocare l’estinzione della vita, gli ultimi uomini che vagano sulla terra non hanno alcuna speranza,svaniti tutti i sogni dell’umanità, svanito dio, la terra si è trasformata in un pianeta sterile che attende la morte degli ultimi cannibali.

Il film è fatto ottimamente e il protagonista è di una bravura eccezionale, ma l’unico messaggio che sembra lanciare è: attenzione, potrebbe anche finire così. E più che "buone sensazioni" sembra suggerire riflessioni sulla fragilità della vita.


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