Caro Paolo, non voglio riaprire un dibattito che abbiamo già avuto altrove, ma faccio solo un appunto a quello che scrivi.
Fino a "...e qui tutto OK quel che dici. Vale per il pubblico e non per rapporti tra privati" non c’è disaccordo, mi pare.
Il punto è che le migliaia di attività che chiudono non solo non possono far fronte alle dilazioni del dovuto (che tecnicamente non è evasione, casomai insolvenza), ma in tutto il periodo precedente (di quanto ? mesi ? anni ? decenni ? di più ?) la chiusura credo che si possa supporre che abbiano anche "illecitamente non dichiarato il dovuto" per tentare di farcela.
Quindi la tua conclusione "e questo se permetti non ha nulla a che vedere con "l’evasione per sopravvivenza" che è una contraddizione in termini" mi pare decisamente discutibile e sostanzialmente astratta. Questo è esattamente il punto in cui si può individuare o ipotizzare una "evasione per sopravvivere" cioè per tenere in piedi l’attività. Numerosi commenti al mio articolo precedente e all’articolo che ho segnalato lo confermano.
Io la penso così per i molti casi di cui sono a conoscenza in cui è lampante che o paghi tasse e contributi o chiudi; ma non è obbligatorio essere per forza d’accordo. Ti saluto. FDP