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Commento di

su Strage di Bologna. La pista palestinese e il caso Thomas Kram


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4 agosto 2013 16:17


Per chi conosce i soggetti e gli ambienti citati nelle indagini (neofascisti, P2 e ufficiali del SISMI. ora AISE) non c’erano dubbi fin da subito che quello era il loro classico modus operandi di organizzare gli attentati e depistare le successive indagini. Così come è ovvio che la pista palestinese è sempre sta la principale delle false piste per depistare le indagini fin dall’epoca (cfr Gelli, poi condannato per quello, Cossiga, noto depistatore di professione).

Così come la Commissione Mithrokin , da cui guarda caso è stato pescato recentemente l’ultimo "dossier" dall On. Raisi (all’epoca nel MSI, tu guarda un altro caso) , che è stata notoriamente una commissione concepita per sfornare patacche di ogni tipo per uso politico (nessuno ricorda più del celeberrimo Scaramella, ribattezzato Pulcinella, produttore napoletano di dossier falsi in serie per questa Commissione , poi condannato )

Sarebbe invece interessante capire chi tenti ancora di creare confusione con questi depistaggi di sana pianta.
Perchè sarebbe sufficiente aver letto i fatti accertati nelle indagini , con una minima conoscenza dei soggetti/ambienti in questione anche a quel tempo, per riconoscere i depistaggi, da dove provenivano e con quale scopo

Ne citiamo solo qualcuno, ma ce ne sarebbero pure altri, meno noti
:
- il 10 luglio 1980 (venti giorni prima), il detenuto neofascista Vettore Presilio, dichiara al magistrato di sorveglianza che un altro neofascista, Roberto Rinani gli ha confidato che che per Agosto è prevista una strage di tali proporzioni che ne parleranno le pagine dei giornali di tutto il mondo. Verso la fine di novembre dello stesso anno, a quasi 4 mesi dallo scoppio della bomba alla stazione di Bologna, Presilio subisce una violenta aggressione in cella ad opera di alcuni uomini col viso coperto da sciarpe.
- Ciccio Mangiameli rivela all’ufficiale del Sisde Spiazzi di essere stato incaricato da Stefano Delle Chiaie (potente estremista di destra in contatto con la P2) di reperire armi ed esplosivo ad ogni costo e confida al colonnello che per i primi di Agosto è previsto un attentato di “enormi proporzioni”. Il Colonnello Spiazzi rilascia, il 31 luglio 1980, come dimostrato dal timbro di protocollo, un rapporto dettagliato alla direzione del SISDE con quanto riferitogli dal Mangiameli. Il 9 settembre del 1980, a Tor dei Cenci, Roma, Francesca Mambro, Valerio e Cristiano Fioravanti, aiutati da Giorgio Vale e Dario Mariani, uccidono Mangiameli e ne buttano il corpo zavorrato in un bacino artificiale.
- Ciavardin, altro neofascista dei Nar, il giorno prima della strage telefona alla ragazza e gli dice di rimandare il viaggio in treno (che fermava a Bologna) perchè ci sono "grossi problemi".

Eh...sì, proprio strani per essere dei palestinesi...


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