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Commento di

su Identificazione degli agenti in ordine pubblico


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6 giugno 2013 15:45

Gent. sig. Fabio,

la locuzione "radical chic" non era rivolta al suo commento. Va da se che non intendevo rispondere solo a Lei, mi riferivo anche a chi è facile alle critiche e ad urlare che la democrazia è violata ad ogni piè sospinto.
Sostanzialmente sono d’accordo con quanto lei dice e non ho nulla in contrario all’identificazione degli operatori delle FF.OO., purchè ci sia anche l’identificazione e punizione certa di coloro i quali, dietro il dichiarato esercizio di un diritto, dissimulano l’abuso del diritto stesso, calpestando quello altrui, ergendosi a vittime nel momento in cui vengono puniti.
Ripeto la democrazia c’è laddove esiste il limite al diritto quando l’esercizio dello stesso viola le facoltà dell’altro, egualmente riconosciute e garantite dalla Costituzione.
Le regole ci vogliono, ma nessuno è posto al di sopra di esse, per cui se sbaglia il poliziotto o carabiniere è vero e sacrosanto che deve essere punito, ma altrettanto deve accadere per chi sta "dall’altra parte" e sbaglia.
Quello a cui sono contrario, quindi, è la semplicioneria con la quale si liquidano certi argomenti, quali la gestione dell’O.P. la cui gerenza, ripeto, per legge, è rimessa alla politica in modo troppo ampio, non essendone delimitati i presupposti.
In altri paesi in materia di o.p. i paletti posti sono chiari e scarsamente variabili, a seconda della colorazione politica che sta al governo. Ognuno sa che può manifestare ed entro quali limiti, nella nostra italietta, il limite manca del tutto ed è assai variabile a seconda dell’umore della compagine politica dominante. 

p.s.: in genere chi indossa il casco alle manifestazioni di certo, non ha intenzioni pacifiche...



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