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Commento di Eduardo Parente

su Facebook: infangata la memoria di Massimo Troisi, gli utenti insorgono


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Eduardo Parente Eduardo Parente 5 giugno 2013 07:38

"Premetto che non sono in Fb - non mi piace, anzi lo ritengo un posto da evitare - e quindi non ho visto la pagina di cui si parla nell’articolo". 


Così, lei ha esordito nel suo primo commento. Ergo, non sa assolutamente di cosa stiamo parlando. Non ha visto le foto incriminate ma, nonostante tutto, scrive commenti di disapprovazione come se le avesse viste e riviste mille volte. Lei "immagina che...", mette le mani avanti, divaga. Ma quando uno immagina, dovrebbe avere l’umiltà di riflettere.

Inoltre, la sua ostinazione nel voler avere l’ultima parola, è notevole e le fa onore, mentre la sua incredibile e strabiliante interpretazione dell’articolo, un pò meno. E’ arrivato il momento di mettere la parola fine a questo scambio. Discutere con chi non sa di cosa si parla è sfiancante e deleterio. Uno sforzo, davvero inutile. Può continuare a commentare, da questo momento lei avrà l’ultima parola. 




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