Trovo strano che un articolo accorato e serio come questo non abbia alcun commento.
Prima di entrare nel merito desidero sgombrare il campo da due questioni: 1° "è necessario ripartire dai linguaggi complessi e concreti del passato". No, non sono d’accordo. Gli errori, i limiti e i difetti che hanno portato all’attuale disastro elettorale erano già presenti e operanti nel passato. La sconfitta di Bersani segue quelle altrettanto gravi di Occhetto, di Berlinguer e Togliatti, per rimanere alla repubblica. Non si tratta quindi di operare una sorte di ritorno al passato, quanto piuttosto di un taglio netto con l’insieme dei comporamenti della sinistra fino a oggi.
2° "Rodotà" è un uomo di apparati che da una vita campa di incarichi rimediati dalla sinistra e all’improvviso si è scoperto Grillino, attratto dal miragio presidenziale. Francamente non ha nulla da dirmi di nuovo è nel solco della più pura tradizione trasformista della politica italiana.
La domanda che bisogna porsi è quella che già da tempo (2005?) ha posto Massimo Salvadori. Perché a ogni crisi di regime la sinistra viene regolarmente sconfitta ?
E’ accaduto nel 1922/24, dopo la seconda guerra mondiale, nel 1992/94 e sta accadendo oggi.
La risposta a questo interrogativo sta probabilmente nel fatto che il ceto politico italiano (tutto, destra e sinsitra) ha alcuni comportamenti che ne marcano la vita e attraversano i 4 regimi istituzionali sinora avuti.
1° rifiuto di sottostare ai controlli di legalità
2° raccolta del consenso mediante il clientelismo. La regola dell’appartenenza sovraintende alla vita politica e sociale italiana.
3° fatte poche eccezioni, rapporti con poteri occulti, mafie e massonerie deviate.
4°corruzione e privilegi.
Queste 4 caratteristiche segnano la vita del ceto politico italiano sin dal 1861 e toccano destra e sinistra (la prima più apertamente e con protervia, la seconda nascostamente e con furbizia).
In questo post http://mafiepolitica.blogspot.it/2012/05/antipolitica.html cerco di sviluppare una bozza di analisi che dia conto del come queste caratteristiche operano nelle situazioni di crisi economiche gravi. E di dare conto del perché - per rimanere alle ultime elezioni - fette consistenti di elettorato disgustate dai comportamenti della destra non scelgano poi la sinistra, ma altre formazionid destra.
Per rifondare la sinista in Italia bisogna partire dala correzione vera, effettiva e non finta di quelle quattro caratteristiche del ceto politico italiano, si tratta di operare una vera e propria rivoluzione a cominciare da una rinuncia dello statalismo che ha sempre contraddistinto la sinistra italiana funzionando da copertura per la proterva e truffaldina intrusione della politica nella produzione dei beni e servizi della nazione.