In merito alla ripartizione dell’ 8 X mille , occorre fare una
profonda riflessione che investe molteplici aspetti. Il 20% (stando anche alle
mie informazioni) è destinato alle opere di carità mentre il restante è
ripartito in altre spese tra cui spiccano quelle relative ai seguenti ambiti :
pastorale , edilizia di culto e beni culturali. Per esempio, nella mia diocesi
attualmente la maggior parte di questi fondi è stata investita per finanziare
opere di consolidamento , ristrutturazione e ammodernamento di chiese e
fabbricati annessi, inagibili e pericolanti dal terremoto del 1980!. Questi investimenti a parer mio hanno una ricaduta economica
inestimabile sia nel contesto locale e sia in quello nazionale. La tutela
del patrimonio architettonico ed artistico della Chiesa è un elemento cruciale
per la vita dell’intero territorio nazionale. Se non proteggessimo attraverso dei finanziamenti pubblici le opere
architettoniche ed artistiche connesse al Cristianesimo il nostro Paese sarebbe
in ginocchio! Per esempio, proviamo ad immaginare cosa accadrebbe in
Italia se cancellassimo con la bacchetta magica tutte le opere d’arte legate al
cattolicesimo: sarebbe una catastrofe!
Immagini cosa sarebbe una città come Roma, se all’improvviso scomparissero
tutte le meraviglie collegate all’arte sacra, che cristiani e non, visitano,
invidiano ed ammirano da millenni! I libri di storia dell’arte sarebbero pagine
vuote! Nella mia Diocesi ad esempio, sono tuttora in corso delle opere di
manutenzione straordinaria che muovono un’ intera economia locale. Per
cui, quei famosi 6 miliardi a cui lei faceva giustamente riferimento sono a
parer mio , senza avere nessuna nozione di economia, quadruplicati ,
perchè fanno la fortuna di tutto
il comparto turistico, che come lei sa, è costituito da decine di categorie
che non hanno nulla a che vedere con la Chiesa Cattolica! Mi riferisco alle agenzie
turistiche, agli alberghi, alla ristorazione, al commercio ,ai trasporti, alle
guide turistiche e via dicendo. A questo punto la Chiesa dovrebbe chiedere un
rimborso spesa a queste categorie!? La mia città per esempio, fonda gran parte
del suo movimento turistico sul traffico crocieristico e le assicuro che
le navi, non si fermerebbero da noi se non ci fossero inestimabili opere d’arte
da visitare legate al cattolicesimo. In poche parole , quella percentuale che la Chiesa "si tiene per
sé" ha una ricaduta economica inestimabile; muove fiumi di denaro che si
irradiano in tutti i settori dell’economia italiana : se il
patrimonio architettonico e artistico non fosse curato , se lo lasciassimo
marcire , il danno che ne deriverebbe sarebbe catastrofico, ma non per la
Chiesa (che probabilmente continuerebbe ad esistere!) ma per l’Italia! Si
può essere atei, musulmani, buddisti ecc , ma le nostre chiese, le nostre cattedrali
e le opere d’arte relative al cristianesimo , sono una fonte inesauribile di ricchezza per il nostro
Paese. Ripropongo di nuovo lo stesso esempio: immagini cosa sarebbero delle
città come Firenze , Roma , Napoli senza tutti quei monumenti connessi al
cattolicesimo.
Per quanto riguarda invece l’acquisto e l’ammodernamento di altre
strutture che non rientrano nel’ambito peculiare del patrimonio artistico ,
bisogna tener presente che, la maggioranza di queste, sono destinate allo
svolgimento di attività di natura caritatevole , per cui rientrano
indirettamente in quel 20% dell’8 X mille destinato alla Carità.
Ora il punto cruciale è il seguente: chi deve finanziare questi
interventi? In una collettività i
possibili finanziatori sono due : lo Stato e il Privato. Dal momento in cui la Chiesa non è una società
privata, mi pare ovvio che sia lo Stato a dover provvedere(almeno in parte) . E
se lo Stato( in questo caso quello italiano) sopravvive grazie al patrimonio artistico della Chiesa, mi sembra una
cifra irrisoria quella dei 6 miliardi che noi gli versiamo con l’8 x mille,
rispetto alla ricaduta economica che ne deriva a favore di tutta la comunità
laica! Ma la Città
del Vaticano non è forse uno Stato ? Certamente, ma è uno stato un pò
"anomalo" che tra l’altro si è "sovrapposto" per secoli(anche
con tanti punti oscuri) su quello italiano (e viceversa), tanto da “coincidere”
con quest’ultimo . Ma la Chiesa non può autofinanziare queste opere
straordinarie di ristrutturazione? Certamente, ma dovrebbe cancellare le
centinaia di migliaia di missioni che compie nel mondo, di cui nessuno parla, e
dove tra l’altro è storia documentata, che ci hanno rimesso la pelle solo nel
Novecento, almeno 3 milioni di cristiani! Per concludere, dico semplicemente
che, volendo fare una disamina più profonda dovremmo iniziare a domandarci quanto dobbiamo essere grati noi italiani
alla Chiesa Cattolica, vista la ricaduta economica che i suoi beni hanno su
tutti i settori del nostro Paese? Ovviamente non parlo in termini spirituali ,
perché la fede appartiene alla sfera soggettiva della Persona. Ad ogni
modo, ribadisco che i miei "calcoli" non sono scientifici ma frutto
del buon senso che alle volte vale più dei numeri. Inoltre, confermo di essere da cristiano,
profondamente indignato di fronte a quelle forme di speculazioni economiche
prodotte da una parte della Chiesa Cattolica.
Vi lascio con questa
riflessione : se noi cediamo 10 ma vi è una ricaduta economica uguale a 50 di
cui beneficia il Paese intero, vi sono ancora le condizioni per dubitare su
quanto ci costa la Chiesa Cattolica? Se invece il problema è la natura dell’8 x
mille in sé, e se è giusto o meno cederlo ad un Ente piuttosto che lasciarlo
nelle tasche dei cittadini, allora il discorso cambia…