La critica iniziale è corretta, in effetti non si tratta di niente di nuovo. Credo però che le motivazioni "politiche" costringeranno l’Europa a ripensare i vincoli imposti ai paesi deboli. A meno che non si preferisca, come sottolineato nell’articolo, rischiare la rivolta degli affamati. Io sono convinto che, di fronte alle proteste popolari che covano e rischiano di sfociare in atti concreti (la fame è una brutta bestia: storicamente le rivoluzioni non nascono per le contrapposizioni ideologiche ma per la "rabbia" dei popoli allo stremo) anche l’Europa arriverà a più miti consigli. Per quanto riguarda quest’ultima conclusione, ovviamente, si tratta di una mia opinione. Ma sarei pronto a scommetterci.