Cara Annamaria (grazie di essersi firmata), scusi il
ritardo nella risposta; proverò a riassumere e spiegare meglio quello che ipotizzo.
Il dogma del peccato originale è interpretazione tarda,
specificamente cristiana, del Vecchio Testamento, estranea alla tradizione
ebraica. Lo dice Carlo Enzo.
L’idea di natura originariamente peccaminosa è stata nei
secoli del razionalismo filosofico “tradotta” in termini - appunto - filosofici
ed è diventata l’ideologia su cui si è formata la civiltà occidentale, che è
indiscutibilmente cristiana nelle sue radici fondative.
La diversità ebraica potrebbe essere consistita in questo
non condividere la stessa interpretazione cristiana dell’episodio biblico più
che in altri elementi religiosi o etnici (lei dice che la diversità è non aver
riconosciuto Gesù come Messia, ma se rilegge il mio articolo specifico bene
come la “venuta” del Redentore è conseguente alla necessità della Redenzione. E
non c’è necessità di redenzione se non c’è, prima, a monte, un’idea di colpa
originaria).
Nella lettura nazista l’idea della diversità ebraica, tramandata dalla tradizione cristiana, potrebbe aver assunto l’aspetto di una
ipotetica de-generazione degli ebrei rispetto al normotipo stabilito dall’antropologia
elaborata dagli ideologi del regime.
Gli
ebrei, come si sa, sono stati stati visti secondo la “logica” del corpo estraneo da espellere per
determinare la compattezza monolitica dell’Europa nazistificata. Io ipotizzo, che l’origine di questa “diversità/degenerazione” sia la diversità culturale in merito al dogma del peccato originale, ma ovviamente mascherata da sovrastrutture come il
razzismo o tutti gli stereotipi tipici dell’antisemitismo ottocentesco. Il precedente
storico è la ‘limpieza de sangre’ spagnola del cinque-seicento: anche se convertiti gli ebrei erano comunque sentiti come un corpo estraneo e inaffidabile.
La Chiesa invece ha
proceduto per lo più diversamente: la compattezza del corpo sociale era perseguita
attraverso le conversioni. Anche se non disdegnava affatto l’eliminazione fisica
degli eretici (i “diversi” del passato).
In questa occasione non è certamente la Chiesa che direttamente manovrava Hitler per
fargli sterminare gli ebrei, non lo credo proprio. Ma credo che, al fondo,
latente, l’interpretazione cristiana della ‘colpa di Adamo’ e la contrapposta
interpretazione ebraica possano essere state la causa - in quelle circostanze e in quella atmosfera ideologica - della rottura di un equilibrio precario e
quindi del dramma che conosciamo.
Chi se ne sarebbe avvantaggiato ? Il delirio nazista, naturalmente. Se avesse vinto. La Chiesa si sarebbe probabilmente adeguata alla situazione con una delle sue capriole dialettiche di cui ha riempito la storia.
Di più non saprei aggiungere. La saluto.