proprio perchè ci ricordiamo l’esperienza passata dobbiamo cambiare la regola che consente di andare da un partito all’altro tradendo la volontà dell’elettore che ti ha mandato in Parlamento..
Un conto è non essere d’accordo su una legge da approvare, altro conto è passare a diverso partito o gruppo, se non sei d’accordo sulla linea ti dimetti e subentra il primo non eletto del partito.. Quindi l’art, 67 va chiarito ed eventualmente modificato
Cosa c’entra con questo la tattica che porta Bersani a modificare la linea continuamente? Ieri ha detto a Casini di stare tranquillo che poi si vede!!!
Se vuoi dire che il parlamentare può fare quello che gli pare, questo è vero nella prassi attuale, ma non corrisponde affatto alla delega che l’elettore gli ha dato.
Questo rende ancor più urgente arrivare alla democrazia diretta, che è l’obiettivo del M5S.
Quanto alla memoria ed agli errori di Grillo, sono fisiologici, ma questo vedere la pagliuzza negli occhi della democrazia del M5S, senza vedere le travi negli occhi dei partiti è strettamente connesso ad esigenze elettorali con i servitori dei media a far da megafon, ma è inutile parlarne.
La cosa che risalta maggiormente, ai miei occhi, è che non sento analizzare e criticare, nè dai media nè dai politici, il programma del M5S, e anzi dire pure che non esiste, mentre non solo esiste ma è in fase di integrazione e miglioramento.
Fino a quando si devierà dalla vera sostanza del programma del M5S, saranno solo critiche provocatorie.
paolo de gregorio.