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 Home page > Tribuna Libera > Bersani: il bue dice cornuto all’asino

Bersani: il bue dice cornuto all’asino

Non c’è limite al teatrino della politica! Bersani etichetta Casini: di tattica si può morire. Ci vuole una sfrontatezza da politicante consumato, cinico e baro, a non affibbiare a se stesso la medesima accusa, visto che in pochi mesi Bersani è passato dalla foto di Vasto (PD-IDV-SEL) ad un corteggiamento stretto di Casini e dell’UDC, per poi passare ad una alleanza con partito socialista e Vendola, con la richiesta di quest’ultimo di rompere con Casini, dando uno spettacolo di tatticismo esasperato, senza che si intravveda una qualsivoglia strategia.

Questa sì che è antipolitica pura.

Sono proprio questi politicanti, che si sentono i soli sacerdoti abilitati ad officiare il rito politico, invecchiati in Parlamento, pienamente responsabili della crisi e del debito pubblico, che si permettono di denigrare Grillo e il suo movimento affibbiandogli l’etichetta di antipolitica. Proprio contro l’unico partito che ha un programma, consultabile in Rete, che è in enorme ascesa, senza avere soldi né televisione e che propone nuove regole di salute pubblica, che possono riportare la politica a fianco dei cittadini, senza condannati in Parlamento, con due legislature e poi a casa (senza vitalizio) con una nuova legge elettorale, con il Referendum propositivo (senza quorum), e tante altre regole che possono riavvicinare cittadini e rappresentanti politici.

Lo spettacolo offerto dai veri antipolitici, di tutti i partiti, in questi ultimi mesi, riflette una crisi profonda, di identità, di smarrimento di fronte ad una crisi che non ci si sente di affrontare. Per questo abbiamo assistito ad un fatto, mai sottolineato abbastanza nella sua gravità, in cui la politica abdica, lascia il potere ai professori, perché è consapevole di non avere più credibilità, nessuna strategia, contentandosi di vivacchiare di tatticismi e in fondo aspirando solo ad un Monti-bis.

Grillo nasce da questa situazione e da questa crisi, che la vecchia politica ha creato con le sue mani corrotte e ladresche, e cerca semplicemente di offrire a tutti gli italiani, di destra e di sinistra, una possibilità, una speranza di cambiamento. Se gli daremo la maggioranza assoluta dei voti, la vecchia Casta (al 90%) sarà spazzata via dalla regola (retroattiva) che prevede che vada a casa chi è stato in Parlamento per due legislature.

Non mi sembra male come obbiettivo, anche strategico, poiché questa regoletta, semplice semplice, garantisce il costante rinnovamento della classe dirigente, meglio se accompagnata dalla abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, e dalla sottrazione della RAI alla lottizzazione dei partiti, per affidare ai cittadini che pagano il canone il diritto di eleggere il direttore generale con tutti i poteri.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.34) 13 novembre 2012 10:01

    In un altro contesto sociale, la marionetta di Goldman-Sachs, cioè il neofascistello Bersani, non avrebbe spazio. Invece lo ha qui, e pure vasto, perché ci sono gli...italiani!

  • Di (---.---.---.10) 13 novembre 2012 14:15

     gli eventi di questi giorni smentiscono le osservazioni infondate di questo articolo!

  • Di (---.---.---.6) 13 novembre 2012 17:57

    Paolo Fede. Emilio Degregorio, Poalo Emilo, Fede Degregori, Paolo Emilio Degregorio, Emilio Paolo Fede, Cristo ma come ti chiami?

     

    Grillo santo subito e un posto per te in parlamento.

    Il tuo capo Ti ha inserito nell’elenco dei prossimi deputati ??!!??

    Datti da fare è questo il momento buono.

  • Di (---.---.---.91) 13 novembre 2012 19:58

    Vuoti memoria >

    Grillo non ricorda (?) che la Costituzione (art.67) sancisce per ogni membro del Parlamento di "esercitare le sue funzioni senza vincolo di mandato".
    Come non ricorda (?) di aver dato la deroga a F.Briolè (oggi troppo "scalpitante") per presentarsi alle elezioni regionali in Piemonte come candidato di M5S.
    Con la memoria si può perdere il senso di Parola e Merito ... 

  • Di (---.---.---.176) 14 novembre 2012 14:54

    proprio perchè ci ricordiamo l’esperienza passata dobbiamo cambiare la regola che consente di andare da un partito all’altro tradendo la volontà dell’elettore che ti ha mandato in Parlamento..

     Un conto è non essere d’accordo su una legge da approvare, altro conto è passare a diverso partito o gruppo, se non sei d’accordo sulla linea ti dimetti e subentra il primo non eletto del partito.. Quindi l’art, 67 va chiarito ed eventualmente modificato
     Cosa c’entra con questo la tattica che porta Bersani a modificare la linea continuamente? Ieri ha detto a Casini di stare tranquillo che poi si vede!!!
     Se vuoi dire che il parlamentare può fare quello che gli pare, questo è vero nella prassi attuale, ma non corrisponde affatto alla delega che l’elettore gli ha dato.

    Questo rende ancor più urgente arrivare alla democrazia diretta, che è l’obiettivo del M5S.

    Quanto alla memoria ed agli errori di Grillo, sono fisiologici, ma questo vedere la pagliuzza negli occhi della democrazia del M5S, senza vedere le travi negli occhi dei partiti è strettamente connesso ad esigenze elettorali con i servitori dei media a far da megafon, ma è inutile parlarne.

    La cosa che risalta maggiormente, ai miei occhi, è che non sento analizzare e criticare, nè dai media nè dai politici, il programma del M5S, e anzi dire pure che non esiste, mentre non solo esiste ma è in fase di integrazione e miglioramento.
     Fino a quando si devierà dalla vera sostanza del programma del M5S, saranno solo critiche provocatorie.
    paolo de gregorio.

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