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Commento di

su E' stato il figlio, l'operetta tetrale di Ciprì


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19 settembre 2012 16:59

Ad Angelo Umana, nel criticare il film di Ciprì, sfugge un particolare essenziale, ossia che il grottesco è la cifra stilistica del cinema di Daniele Ciprì; grottesco che, in una città come Palermo, spesso si impasta e si confonde con la natura delle cose, quantomeno in certi ambienti. Lo stesso Ciprì, in un’intervista, ha dichiarato che avrebbe potuto scegliere bravi attori palermitani come Burruano; se non lo ha fatto è proprio perchè questa scelta avrebbe condotto il film nell’alveo natural-verista, operazione che espressamente ha rifiutato. Da ciò l’esasperazione grottesca della rappresentazione, in piena continuità (quasi simbiosi) col tempo di CINICO TV. Per il resto il film, dal punto di vista dell’oggetto, della storia, del messaggio, può anche non piacere, ma un dato è incontestabile: la superlativa recitazione e interpretazione degli attori


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