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Commento di

su Noi vittime dell'usura abbandonati dalle Istituzioni


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15 maggio 2012 07:50

Purtroppo sul più infame dei reati l’usura, c’è totale disinformazione o, peggio ancora, non si vuole accettare per falso buonismo, una realtà allucinante.

E’ vero, molti casi di usura sono oltre che anomali evitabili; c’è la donnina che si rivolge all’usuraio della porta a fianco per andare in villeggiatura, c’è chi deve sposare la figlia e, anche se non ne ha le possibilità, vuole fare un matrimonio più sfarzoso della figlia della signora del piano di sotto e si rivolge all’usuraio, c’è chi vuole acquistare l’auto da 50.000,00 € e, non potendo, si rivolge all’usuraio, c’è chi, in occasione di una ricorrenza, deve acquistare un regalo favoloso al coniuge e, non avendo la possibilità, si rivolge all’usuraio – e potrei citare centinaia di altri casi.

Ma c’è anche chi si rivolge all’usuraio per salute, per far operare il proprio caro a sue spese perché, nello specifico, lo Stato è assente.

Il mio è un caso oserei dire, più unico che raro: possedevo un supermercato, chiesi al mio comune di appartenenza, l’aggiunzione della tabella merceologica 2° (vendita di carni fresche) alla già preesistente autorizzazione amministrativa (tabelle 1° e 14°) facendo presente al sindaco dell’epoca che, in caso affermativo, dovevo effettuare lavori di ristrutturazione per £ 150.000.000 circa che poi diventarono £ 180.000.000.

Mi venne confermato che potevo tranquillamente iniziare i lavori poiché,dal piano di commercio in vigore c’era spazio per un’altra macelleria, e che quindi nella prossima commissione commercio avrebbero inserito la mia istanza e mi avrebbero rilasciato la tabella 2°, autorizzandomi per iscritto la vendita di carne.

Per sei mesi le vendite subirono un incremento fortissimo e andavano a gonfie vele, pagai tre rate da £ 12.000.000 cadauna all’ingegnere che aveva effettuato i lavori ma poi, alla fine del ’91 il Commissario Prefettizio subentrato al Sindaco, mi ordinò di chiudere il reparto macelleria per mancanza di autorizzazione amministrativa. 

Da allora iniziarono le mie gravi difficoltà economiche in quanto la cessazione dell’attività di vendita delle carni, particolarmente redditizia anche per l’indotto che questa causava a favore del complesso dell’esercizio, determinò una brusca riduzione delle entrate e quindi di utili, per cui mi trovai in grosse difficoltà nel far fronte agli impegni assunti precedentemente.

Impegni che avevo preso con il mio ex consuocero rivelatosi in seguito il primo usuraio, il secondo usuraio fu il mio commercialista al quale mi rivolsi per appianare alcune pendenze, e buon ultimo, il terzo usuraio fu un mio fornitore ed amico di vecchia data.

Tra l’altro il T.A.R. Campania al quale avevo fatto ricorso nel ’93, suffragò la mia richiesta ordinando il Comune di rilasciarmi la tabella 2° e condannando lo stesso al pagamento delle spese processuali quantificate in £ 1.600.000 ben poca cosa in confronto al miliardo e passa di interessi usurai che avevo versato nelle tasche dei miei aguzzini nell’arco di tre anni ( la sentenza del T.A.R. avvenne nell’aprile ’95) nell’arco di tre anni dicevo di sudditanza psicologica con gravi minacce a me ed alla mia famiglia, il tutto registrato e consegnato all’atto della denuncia, alla Guardia di Finanza. Come vedete, concludo affermando che non tutti i casi di usura sono uguali e da rimproverare e in taluni casi ci vorrebbe più attenzione e comprensione da parte delle Istituzioni, che recluta le vittime con la falsa promessa di un aiuto economico, utile per appianare la situazione debitoria e il reinserimento nell’economia legale.

Oggi lo Stato ha posto all’asta l’unica mia risorsa rimastami, la casa dove abito con moglie e figli colpevole di aver ceduto alla fine e con la forza e con le minacce il mio supermercato, aver devoluto il ricavo della cessione ai tre usurai e non aver pagato le tasse relative al ricavo di cui sopra; allucinante.

Se non ci fosse da piangere mi verrebbe da ridere ma tant’è siamo in Italia dove da sempre vengono ignominiosamente calpestati i diritti della gente perbene. Ma venderò cara la pelle, dovranno passare sul mio cadavere perchè non subirò pavidamente l’ignominia della perdita di casa mia. Ai posteri l’ardua sentenza! 

 Vincenzo


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