Mi fa piacere che lei non abbia intenti puramente polemici. Che lo zigote, l’embrione e il feto siano "percorso che si sta compiendo" non è in discussione. E’ senz’altro così, ma è un percorso che è "vita potenziale" non vita realizzata. Se una donna incinta muore per una causa qualsiasi prima che sia finito il tempo, anche di poco, e non c’è nessuno che estragga il feto dall’utero, quel feto non nasce da sé. Quindi la potenzialità è tale fino all’ultimo momento del tempo di gestazione naturale. Ha certamente un valore diverso rispetto ad altre cellule, ma è, e resta, vita solo potenziale che diventa reale solo con l’attivazione della mente da parte dello stimolo luminoso, come afferma Fagioli. Come tale interrompere per un motivo qualsiasi questo processo non è nemmeno ipoteticamente paragonabile alla interruzione volontaria di una vita reale (cioè ad un omicidio).
Il grumo biologico in accrescimento è un processo che può quindi essere
interrotto senza alcun senso di colpa e sfruttato, se è il caso, per
curare una vita esistente. Questo mi pare che si possa dedurre dalle
affermazioni scientifiche che ho segnalato e su cui anch’io concordo.
Far soffrire un vivente per favorire un processo di sviluppo di semplice materiale biologico che non si può sapere se arriverà mai a trasformarsi in vita umana, per me non ha alcun senso. Anche un ovulo o uno spermatozoo presi a sé sono, potenzialmente, una futura vita umana, perché hanno le potenzialità di essere fecondati o di fecondare, ma sarà d’accordo anche lei che non possiamo ritenerli equivalenti ad una vita reale, no ?
Continuare a discutere di un elettroencefalogramma piatto mi pare sinceramente poco significativo. Saluti. Fabio DP