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Inizio della vita: la controversia tra scienza e religione

Organizzare convegni è una prassi consolidata fra le mura vaticane. Si sa che con le parole ci sanno fare da millenni. Ma su alcuni argomenti preferiscono far fallire un incontro, anche di levatura internazionale, piuttosto che ci sia il rischio che vengano dette parole considerate “inopportune”.

Un incontro scientifico di alto livello, la terza Conferenza Internazionale sulla Ricerca Responsabile sulle Cellule Staminali, organizzato in collaborazione con la Pontificia Accademia per la Vita e finalizzato ad approfondire lo stato dell’arte circa la ricerca sulle cellule staminali, è stato improvvisamente cancellato a meno di un mese dall’inaugurazione, ufficialmente per ragioni economiche a seguito del forfait di uno degli sponsor “storici”; ma, sotto sotto, i bene informati raccontano di un robusto contrasto tutto interno all'organizzazione vaticana.

In breve, sarebbe stata la presenza fra gli invitati di alcuni ricercatori che lavorano anche su cellule staminali embrionali a creare un clima di malumore tale da investire lo staff organizzativo, fino a farlo recedere - su "direttive provenienti da un più alto livello della Curia" - dall’operazione ormai prossima al varo (avrebbe dovuto tenersi a Roma a fine aprile con tanto di saluto conclusivo del Papa in persona).

Uno di questi invitati, Alan Trouson, si è detto dispiaciuto per la “censura” dichiarando che avrebbe offerto “una prospettiva equilibrata” dei vantaggi e delle caratteristiche della ricerca sia sulle cellule staminali adulte che su quelle embrionali, un procedimento che comporta la distruzione dell'embrione e che, per questo motivo, è tassativamente proibito dalla Chiesa.

"Lo Spirito Santo ha certamente dimostrato di essere presente in quei membri fedeli che hanno attirato l'attenzione sull'ambiguità della scelta degli oratori", ha commentato un altro membro dell'Accademia che ha preferito l'anonimato.

Il solo parlare di cellule embrionali deve aver fatto scattare un impressionante riflesso condizionato nell’ambito dei cattolici praticanti – gerarchie ecclesiastiche o scienziati ultraortodossi – al punto da bloccare tutto. D’altra parte che cosa aspettarsi di diverso dalla Pontificia Accademia, dove è stabilito a priori che la vita inizia al momento del concepimento? Evidentemente per la Chiesa cattolica (ma solo per loro, nessun'altra religione per quanto ne so condivide questa impostazione perentoria) un grumo di materiale biologico in accrescimento ha già tutte le caratteristiche dell’essere umano.

E' chiaro che la ricerca sulle cellule staminali embrionali, dalle prospettive estremamente interessanti per la cura di malattie o malformazioni ad oggi senza speranza, viene osteggiata ed ostacolata da un'ideologia che non sembra essere altro che la vecchia opposizione ad ogni sviluppo sociale e scientifico di cui la Chiesa cattolica ha dato ampie dimostrazioni nel corso della sua storia.

Basta ricordare Papa Leone XII che, nel 1829 - non nell'antichità più remota - così si esprimeva sulla vaccinazione contro il vaiolo: "Chiunque procede alla vaccinazione cessa di essere figlio di Dio: il vaiolo è un castigo voluto da Dio, la vaccinazione è una sfida contro il Cielo"; o in tempi ben più recenti, il cattolicissimo storico Roberto De Mattei, per ben otto anni vicedirettore del CNR (il Consiglio Nazionale delle Ricerche, non una qualsiasi confraternita medievale), che su Radio Maria definì il devastante tsunami in Giappone un "segno della bontà di Dio". Sic.

Oggi si ritiene più consono al volere divino che un essere umano muoia o continui a soffrire in vita piuttosto che mettere le mani su un grumo di cellule che è vita solo potenziale. Poi, mi si passi lo spunto polemico, la definiscono "religione dell'amore".

Sorprendentemente la logica cattolica ha trovato qualche settimana fa una sponda in due rappresentanti della ricerca “laica” in campo biologico, che hanno pubblicato un loro lavoro in cui assimilavano il neonato al feto, ritenendo praticabile l’aborto sia prima che dopo la nascita.

Gli uni vietano l'aborto (e la promettente ricerca sulle staminali embrionali) gli altri lo ritengono possibile anche dopo la nascita (e, viste le premesse, è lecito supporre che ritengano possibili sperimentazioni sui neonati, in puro stile Mengele); fatto sta che entrambi concordano che la nascita è solo un momento di transito, curiosamente ininfluente per la vita umana.

C’è voluto l’intervento di una neonatologa dell’Università di Siena, Maria Gabriella Gatti, sul Journal of Medical Ethics per chiarire che la vita umana inizia alla nascita grazie allo stimolo della luce sulla rètina, capace di attivare la sostanza cerebrale; si tratta dell’intuizione e successiva teorizzazione che lo psichiatra Massimo Fagioli ha proposto fin dal 1971, con il suo testo fondamentale Istinto di morte e conoscenza.

Dell’articolo della dottoressa Gatti ha parlato anche l’Avvenire, il quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana, con una chiusa scontatamente polemica, ma anche di scarsa consistenza scientifica a giudizio degli addetti ai lavori. Evidentemente quello che non si può ammettere, nemmeno in via ipotetica, è che nel processo trasformativo che definisce la nascita di un essere umano possa “entrarci” l’energia luminosa, che non è esattamente uno “spirito divino”.

Insomma, dopo molte altre ricerche (in campo medico e biologico, ma anche ad esempio sul bosone di Higgs, la "particella di Dio" - è la definizione datagli da Leon Lederman nel '93 - che sarebbe, grossomodo, all'origine della trasformazione dell'energia in materia), ora anche l'allarme suscitato dalla teoria dello psichiatra marchigiano, ricordata dalla neonatologa Gatti, sulla realtà della nascita umana. Sono numerosi gli ambiti scientifici che provocano preoccupazione in Oltretevere.

Ed è evidente che serpeggia un po' di strana agitazione nella Pontificia Accademia, vista questa inconsueta cancellazione di una conferenza internazionale; nell'assodata prassi delle gerarchie la pianificazione senza la minima smagliatura di qualsiasi avvenimento che sottoponga l'immagine della cristianità - e della Chiesa in primis - al vaglio dell'opinione pubblica è calibrato con attenzione certosina e con prudenza proverbiale da quasi venti secoli. Quanto è successo sembra una vistosa incrinatura nel classico e paludato aplomb ecclesiastico, una sorprendente crepa nelle poderose mura leonine erette a protezione del Vaticano dopo antiche incursioni musulmane.

Forse, lo Spirito Santo non ha più le idee tanto chiare sul momento in cui si possa effettivamente parlare di 'vita umana'.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.56) 4 aprile 2012 08:55

    Sono d’accordo: l’essere umano embrione è un grumo biologico. Anche l’essere umano adulto lo è. Ma perchè impedire l’accrescimento e la realizzazione come uomo / donna dei primi per cercare di curare i secondi?

    Danilo

  • Di (---.---.---.107) 4 aprile 2012 09:15

    L’essere umano nato non è un grumo biologico, ma persona viva perché il meccanismo di attivazione della mente è avvenuto al momento della nascita; prima della nascita c’è solo materiale biologico in evoluzione, la cui vita è solo potenziale. La differenza è evidente ed è quella per cui nella maggior parte dei paesi l’aborto è legittimo e l’omicidio no.

    Fabio DP

  • Di (---.---.---.56) 4 aprile 2012 15:34

    Ammesso (e non concesso) che l’essere umano è tale solo se ha una mente "attivata" (che dire di chi nasce con elettroencefalogramma piatto?), sarei curioso di sfogliare qualche pubblicazione scientifica che dimostri che la mente umana si attiva al momento della nascita, in modo da escludere ogni fondatezza sugli studi sulla di interazione tra feto e madre.
     
    L’essere umano (già in fase embrionale) è un organismo molto più complesso, è un "grumo biologico" in cui tutto è tracciato e connesso, in cui è scritta l’evoluzione fisica e mentale che ha solo bisogno di tempo per compiersi. Non esiste una sorta di "magia" che, all’atto della nascita, conferisce la capacità di pensare e di vivere, mi sembra un pò medievale come convinzione....

    Danilo

  • Di (---.---.---.107) 5 aprile 2012 02:26

    Se uno nasce con elettroencefalogramma piatto è un non-nato o nato morto che dir si voglia. Riguardo alle pubblicazioni scientifiche di riferimento sono chiaramente indicate nell’articolo, con tanto di link (sono le parole in rosso). Basta aver voglia di leggere. La fondatezza degli studi sulla interazione tra feto e madre hanno valore se parlano di interazione biologica (nutrimento via cordone ombelicale). Se parlano di interazione psichica sono semplicemente delle bufale, come sostanzialmente affermano le pubblicazioni di cui sopra.

    Quanto alla "convinzione medievale" girerei l’accusa a chi da secoli crede che la vita inizi quando l’anima, che non si sa cosa sarebbe, scende da non si sa dove per insinuarsi in un grumo di cellule conferendogli così, misteriosamente, dignità umana. Oppure a chi pensa che il pensiero si formi all’improvviso dal niente - per magia, appunto - facendo di quel grumo di cellule un essere pensante e sognante.

    Fabio

  • Di (---.---.---.7) 5 aprile 2012 09:17

    Vorrei premettere che questa interessante chiacchierata l’ho intrapresa senza alcun pregiudizio o ideologia di fondo (credente o non credente), ma sono spinto esclusivamente dalla voglia di approfondire una questione che trovo fondamentale. Quindi non mi interessa accusare nessuno o difendere il pensiero di chi ha fede.
    Un embrione, un feto, come leggo anche dagli articoli linkati, non è un semplice cumulo di materiale biologico ma un percorso che si sta compiendo, che potenzialmente può nascere senza l’intervento di fattori esterni.
    Pertanto, ritengo che abbia un valore aggiunto rispetto, ad esempio, ad un insieme di cellule epiteliali, o staminali non embrionali, che non sono caratterizzate da questa potenzialità

    L’articolo della D.ssa Gatti è chiaro, ma ciò che mi chiedo è se sia lecito sperimentare ed eventualmente interrompere una vita che potenzialmente, nel futuro, può nascere, per favorire chi è già nato. Perchè ostacolare questa potenzialità del "grumo biologico" di divenire coscienza per cercare di migliorare la vita di chi questa potenzialità l’ha sfruttata?

     Quanto al nato con elettroencefalogramma piatto, essendo un non-nato, sarebbe escluso dal diritto alla pari di un embrione o di un feto ?
    Grazie
    Danilo

  • Di (---.---.---.107) 5 aprile 2012 10:29

    Mi fa piacere che lei non abbia intenti puramente polemici. Che lo zigote, l’embrione e il feto siano "percorso che si sta compiendo" non è in discussione. E’ senz’altro così, ma è un percorso che è "vita potenziale" non vita realizzata. Se una donna incinta muore per una causa qualsiasi prima che sia finito il tempo, anche di poco, e non c’è nessuno che estragga il feto dall’utero, quel feto non nasce da sé. Quindi la potenzialità è tale fino all’ultimo momento del tempo di gestazione naturale. Ha certamente un valore diverso rispetto ad altre cellule, ma è, e resta, vita solo potenziale che diventa reale solo con l’attivazione della mente da parte dello stimolo luminoso, come afferma Fagioli. Come tale interrompere per un motivo qualsiasi questo processo non è nemmeno ipoteticamente paragonabile alla interruzione volontaria di una vita reale (cioè ad un omicidio).

    Il grumo biologico in accrescimento è un processo che può quindi essere interrotto senza alcun senso di colpa e sfruttato, se è il caso, per curare una vita esistente. Questo mi pare che si possa dedurre dalle affermazioni scientifiche che ho segnalato e su cui anch’io concordo.

    Far soffrire un vivente per favorire un processo di sviluppo di semplice materiale biologico che non si può sapere se arriverà mai a trasformarsi in vita umana, per me non ha alcun senso. Anche un ovulo o uno spermatozoo presi a sé sono, potenzialmente, una futura vita umana, perché hanno le potenzialità di essere fecondati o di fecondare, ma sarà d’accordo anche lei che non possiamo ritenerli equivalenti ad una vita reale, no ?

    Continuare a discutere di un elettroencefalogramma piatto mi pare sinceramente poco significativo. Saluti. Fabio DP

  • Di (---.---.---.107) 5 aprile 2012 11:24

    nel frattempo segnalo che la Pontificia Accademia per la Vita ha negato che sussistano motivi di incompatibilità interna alla base della cancellazione della conferenza sulle staminali.
    I motivi sarebbero solo economici e dovuti anche al "basso numero di partecipanti che si erano registrati" http://vaticaninsider.lastampa.it/h... (nessuno prende più in considerazione le iniziative vaticane in merito ?).

    Fra l’altro si afferma che “la crescente opposizione all’incontro da parte di alcuni attivisti pro-life” non sarebbe stata all’origine della cancellazione. “Queste persone sono ben note – prosegue don Pegoraro (il cancelliere dell’Accademia ndA) – e non godono di alcun credito da parte della Pontificia Accademia o da parte di altri organismi della Santa Sede”.

    A questo punto non possiamo più sapere chi gode di credito, visto che alcuni degli attivisti critici con l’iniziativa (screditati agli occhi dell’Accademia) sono membri dell’Accademia stessa.

  • Di (---.---.---.37) 21 aprile 2012 14:17

    Sig. Fabio Della Pergola,Lei è assolutamente disinformato sull’embrione, sulla vita. Le piace esistere?Pensi se qualcuno avesse deciso di fare esperimenti su di Lei quando era al primo stadio di vita, perchè un embrione è vita.Per fortuna tutto ciò non è avvenuto, cosa che invece succede per tantissimi mai nati e che come Lei avrebbero potuto avere una vita da vivere.Credo che ognuno abbia diritto di esprimere le proprie idee, a patto che sappia di che cosa si stia parlando.Non possono esistere discussioni che vanno a delegittimare cose ovvie:al momento dell’unione dei gameti si costituisce un entità che da sola si cimenta con la vita appunto vivendo di vita propria, moltiplicado le sue cellule, fino ad arrivare allo stadio ìn cui deve invece chiedere aiuto alla madre per la sopravvivenza.Per i credenti e per coloro che sanno di possedere un anima, ecco proprio al momento del concepimento ricevono un anima immortale, ma questa è un altra storia.....

     

  • Di (---.---.---.107) 21 aprile 2012 15:03

    Per quello che riguarda i credenti credo che tutto si risolva all’interno di una concezione fideistica della vita, cosa che non mi appartiene e di cui non mi interesso.

    Per il resto lei afferma "Non possono esistere discussioni che vanno a delegittimare cose ovvie". Invece esistono eccome. In primis nelle leggi della stragrande maggiornaza degli stati che legittimano l’aborto, ma non l’infanticidio, leggi cioè che ritengono non-vita quella dell’embrione.

    Poi la rimando sia alla teoria della nascita dello psichiatra Massimo Fagioli, sia agli articoli pubblicati da Maria Gabriella Gatti che è neonatologa e psicoterapeuta e che ha scritto sulle evidenze di laboratorio che confermano la teoria fagioliana, argomentando con dovizia di particolari.

    Esistono quindi molti argomenti che sostengono quanto ho detto nel mio articolo; argomenti su cui da tempo mi vado informando.

    Lei invece, oltre che anonimo, non fa altro che fare asserzioni assolutamente discutibili: l’unione dei gameti si costituisce come un’entità che vive di vita propria ? Provi a tirarlo fuori dall’utero materno e vedrà quanto è autonomo.

    Fabio Della Pergola

  • Di (---.---.---.199) 22 aprile 2012 01:02

    Non ci provo proprio per non essere contro i miei principi e favorevole ai suoi.Buona vita sig. Fabio.

  • Di (---.---.---.56) 22 aprile 2012 11:26

    Noi sapiamo che fra noi e gli scimpanze,ce il 98% del DNA. Chi e’ nato prima, l’uomo o lo scimpanze?

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