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Commento di Paolo Gazzola

su Perché in Val di Susa la stampa è così pericolosa?


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Paolo Gazzola Paolo Gazzola 8 marzo 2012 21:23

caro mio calma. pausa di riflessione e respiri profondi.
se la stampa sta facendo carte false in Val di Susa per dipingere i valligiani come un’accozzaglia di hippie ultraviolenti e veterocomunistianarchici non è un problema della Val di Susa. si, lo è anche, ma non è limitato alla valle.

E’ un problema sistemico. Se in Val di Susa la stampa si vende al "potere forte", vuol dire che lo farà anche a Chiaiano, lo farà anche sulla questione sanità, lo farà anche sulle coppie di fatto, lo farà anche nella scelta delle notizie cui dare risalto.

Quindi notizie "scomode" verranno taciute (tornando alla Val di Susa, vedi i 20 anni di manifestazioni pacifiche che sono sempre state ignorate; oppure vedi la polizia che sfascia le vetrine di un bar), quelle comode verranno pompate (vedi un qualsiasi gruppetto di violenti che lancia sassi; vedi un ragazzo che da del "pecorella" a un agente).

Sui giornalisti picchiati posso anche capire, mi spiace. Non ho mai visto nessuno politico strapparsi i capelli per giornalisti, fotoreporter, freelance che son stati macellati dalla polizia troppe volte in tanti anni. L’ho visto, m’è successo.

Un giornalista della Rai, che è la e che quasi sicuramente dipingerà le tue lotte come quelle di "quattro anarchici neanche della valle" fa girare le balle e, mi spiace, non piango per le botte prese da frottolivendoli.

E te dirai "eh si, allora per te conta solo chi la pensa come te"! spiace, ma c’è un momento in cui la "libertà d’opinione" si scontra con la realtà dei fatti: in Val di Susa è in atto una campagna di disinformazione sistemica e non di certo casuale.
Negarlo è cecità. O Libero.


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