Perché in Val di Susa la stampa è così pericolosa?
La polizia carica un treno di manifestanti inermi e massacra un pendolare. Sfascia la vetrata di un bar. Ma in tv si parla solo del carabiniere a cui danno del "pecorella".
In questi giorni in Val di Susa possiamo assistere, per l'ennesima volta, a quella che altre persone, per ben altri motivi, avrebbero definito "macchina del fango". I media si scatenano e, tanto per cambiare, la verità se ne va un po' per la sua strada.
Ecco che la realtà viene, quindi, manomessa e manipolata continuamente, sottaciuta o accennata, quanto basta per dipingerla con un certo colore particolare. Facendo l'interesse di qualcuno; e quel qualcuno non siamo sicuramente noi.
Sabato 25 febbraio in Val di Susa c'è stata una bellissima manifestazione contro la TAV: decine di migliaia di persone a dire di no a un progetto per loro assurdo, insensato, pericoloso. Sabato sera, alla stazione di Porta Nuova, è andata in scena una guerriglia unilaterale. Gente che voleva salire sul treno è stata coperta di manganellate e inondata di lacrimogeni.
Sempre quella sera un pendolare, uno di quei tanti lavoratori che fanno su e giù da lavoro in littorina, nei comodissimi regionali che abbiamo in Italia, è stato pestato dalla Polizia. Pestato è il termine adatto, perché più che a un'azione "dissuasoria" assomiglia più ad un attacco da parte di una banda di teppisti adolescenti.
La cosa bella è che il citizen journalism ci permette di avere tutti i video che vogliamo. Il passeggero pestato:
Gli scontri a Porta Nuova (guardate bene chi parte sempre all'attacco):
Di video sulla manifestazione di sabato se ne trovano migliaia, ma nessuno ne parla. Un trafiletto, 10 secondi in tv, poi basta. Per "fortuna" che poi Luca Abbà è rimasto folgorato. Ovviamente sul perché fosse su un traliccio, sul perché mancassero nel filmato della Polizia di Stato proprio quei 5 secondi in cui è rimasto folgorato ed è caduto (come quelli che filmano l'alieno ma il video è 40x40px tutto sfocato in negativo), non ne ha parlato nessuno. Poi sono iniziati i blocchi alle autostrade e gli sgomberi. E quindi gli scontri. E per fortuna che è venuta in soccorso Costa Crociere con la sua nave in fiamme, sennò non sapevano più di cosa parlare. Ecco che si può smettere di parlare di Luca Abbà e focalizzarsi sui soliti No Tav (due anni fa avrebbero ancora detto noglobal) violenti. Anzi, No Tav violenti e pure scortesi! Ecco quindi, un No Tav che insulta un carabiniere dandogli del... pecorella: "Ehi pecorella, vuoi sparare?"
Ragazzi, non so in che razza di circolo parrochiale da Ned Flanders sia cresciuta questa nazione, ma se pecorella è un insulto... Stracquadanio che dà dello sfigato a chi prende 500 euro al mese, invece, cosa sarebbe? Berlusconi e Bossi hanno passato anni al governo a tirare insulti a destra e a manca (citerei un "coglioni", "vaffanculo", "porci", "mi pulisco il c...", e non continuo) e ci indignamo per un "pecorella"?). Saremo mica diventati un Paese di educande? Ovviamente Marco Bruno, agricoltore 28enne con due figlie è un animale. Perché? Perché ha insultato un carabiniere chiamandolo "pecorella"; mentre quel carabiniere è un eroe perché non gli ha sfasciato il muso a manganellate.
Nel frattempo i giornalisti del Fatto Quotidiano e di altre testate e portali "scomodi" venivano magicamente allontanati. Quelli del Corriere no, tranquilli.
Ieri per fortuna sono morti Germano Mosconi e Lucio Dalla, così si può evitare di parlare della polizia che entra in un bar sfasciando le vetrate. Fortunatamente il citizen journalism è attivo comunque, i video girano lo stesso, e se non li tieni sotto controllo magari viene a galla la verità!
Quindi, qual è il modo migliorare per girare la frittata? Raccontare la storia tagliando un paio di particolari, come fa CorriereTv sulla sua pagina facebook?
Commenti all'articolo
Lasciare un commento
Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina
Se non sei registrato puoi farlo qui
Sostieni la Fondazione AgoraVox