Le vie d’uscita sarebbero parecchie, il problema reale è che quasi tutte le istituzioni lavorano contro l’Italia. Esemplare in questo senso Attila Napolitano, che ha calpestato tutte le regole della Costituzione, designando il nuovo premier prima ancora che la crisi fosse formalmente aperta.
Una via d’uscita banale sarebbe un accordo con Grecia, Portogallo, Spagna, Irlanda per l’uscita immediata dall’euro ed il contemporaneo passaggio ad un euro dei maiali.
In alternativa ognuno degli stati ritorna alla valuta nazionale, ma tali valute vengono concordate come accettabili in tutti gli stati maiali. L’FMI non serve più. La BCE non serve più. Con accordi del genere si potrebbe tranquillamente rinegoziare il vecchio debito con le banche: tutti i debiti verranno onorati, con tasso d’interesse dello 0,1 % all’anno, imposto dai debitori. Prendere o accettare il default.
Ma sarebbe sufficiente far balenare la concreta realizzabilità di questa prospettiva per convincere la BCE a finanziare i debiti nazionali allo stesso tasso, 0,1% all’anno.
Certo servirebbe un premier, non un commissario liquidatore mandato dalle banche.