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A giugno Berlusconi affermava che l’attività del governo “ha del miracoloso” tanto da meritare un monumento.
Ad agosto Bossi sosteneva di avere una “bella idea” per salvare le imprese e “raddoppiare” gli stipendi.
Pochi giorni fa Tremonti si dichiarava soddisfatto per aver messo i conti in ordine “meglio di altri” e sventolava la bandiera dell’Avanzo Primario in crescita.
Ora la Corte dei Conti ci avverte che la promessa riforma fiscale non ha già più copertura. Per evitare il taglio di detrazioni familiari e di altre forme assistenziali la Corte suggerisce di trovare le risorse mancanti tassando “beni personali e reali”.
Ora siamo tutti in attesa di scoprire i contenuti e la “sostanza” del prossimo dl Sviluppo.
Sempre più concreta è la prospettiva di altre manovre di aggiustamento per una ventina di miliardi.
Con annunci e proclami non si risolve una crisi che morde il paese come Se fosse Stagnazione …