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Commento di paolo

su Sorpresa! Gli incentivi del fotovoltaico non pesano sulla bolletta


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paolo 22 aprile 2011 00:17

No Alex , i diagrammi quando si citano bisogna interpretarli correttamente .

Che il picco di produzione del fotovoltaico ,sempre ammesso che ci sia il sole , coincida con la richiesta energivora è la scoperta dell’acqua calda .
I tuoi grafici evidenziano invece che , mentre la richiesta di energia oscilla attorno ad un valore medio , nell’arco delle 24 ore pari a circa 35 GW ,che rappresenta quasi l’80% del picco di richiesta , il fotovoltaico ,sempre ammesso che ci sia il sole , fornisce un contributo apprezzabile sole per 4 -5 ore giornaliere (al 70-80% del picco delle ore 13,00 ), mentre per tutto il resto della giornata , si riduce progressivamente , rimanendo nullo per circa 11 ore (mezza giornata) . Se a questo aggiungi che il sole non c’è quando è nuvolo,piove o nevica o c’è nebbia , capisci che il " fattore di carico " (termine tecnico che individua il reale potenziale della fonte energetica ) è estremamente basso .Questo è proprio il motivo che rende il fotovoltaico idoneo ad una produzione puntuale di tipo famigliare ma non idoneo alla produzione industriale . E nel diagramma della Terna ,la quota di consumo famigliare è circa il 20% , essendo il rimanente 50% industriale ,20% servizi ,10% altro .
Quindi non ha nessun senso dire che i picchi di produzione coincidono ,come tu affermi . Non è il picco ma la media di costanza produttiva il fattore da confrontare .

Poi però arriva mr Hubbert che ci informa su pannelli fotovoltaici che funzionano anche di notte ,sfruttando immagino infrarosso di riflessione o sorgenti luminose notturne tipo i lampioni delle strade ecc.., mi immagino con quali costi e quali efficienze . Ovviamente sognare non costa nulla ,però continuiamo pure con questo andazzo e poi vediamo tra una decina d’anni come siamo messi .
Intanto già decine ,poi saranno centinaia ,di importanti industrie energivore stanno lasciando questo paese di sognatori per andare a produrre in siti dove l’energia elettrica costa il 30 o il 40% in meno .
Se l’obiettivo è quello della deindustrializzazione , a me , egoisticamente , può stare anche bene , non so però cosa ne pensano o penseranno le migliaia di lavoratori con famiglie a carico che stanno perdendo e perderanno ,sempre di più ,posti di lavoro .

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