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Commento di

su Il punto di non ritorno


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19 aprile 2011 16:00

Viviamo pienamente la nostra vita dentro uno dei sette peccati capitali, l’accidia. Come ignavi accettiamo rassegnati quello che ormai è uno stato di fatto. La giustizia è plasmata, è la guerra dei poveri. Si Premia chi ha studiato tanto per diventare un bravo lestofante, come alchimisti ecco comparire la formula dell’indulto, seguita dalla legge ad personam, ma allargata anche agli amici che per effetto dei vasi comunicanti, per incanto tutto fa svanire. Panem et circenses dicevano i nostri padri e così è stato fatto; tramite lavaggi televisivi ed editori compiacenti il tutto passa davanti ad una completa indifferenza, perchè la gente ride inerme tanto oramai più nulla ci fa gridare allo scandalo. Si ha paura a parlare per non essere additati come agitatori e per non perdere i privilegi acquisiti, ma si ha anche paura che non parlare porti alla pazzia se non all’esilio per non dover lavorare a progetto tutta la vita. Siamo allo sbando non ci rimane che venderci al miglior offerente, e partecipare ai realities come il ’grande fratello’. Tutto questo esisterà solo fino a quando l’uomo non incomicerà a cambiare ed avere memoria del suo passato per migliorare il suo presente incominciando a dire basta e a non votare più nessuno; d’altronde cosa potrebbe succedere se uno non dovesse apporre una croce sulla scheda, forse diamo il via alle camice verdi per la marcia del secolo su milano per uno stato libero e padano?!..... ahahahahahah.


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