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"Con la retorica impositiva del Risorgimento – sentenziava Borghezio - non vorrei che statue e targhe dedicate a Garibaldi corressero pericoli". "Per la nostra gente – aggiungeva - l`Unità d`Italia ricorda le tasse, gli sprechi, le pensioni facili. Tutta quella porcheria".
Detto e fatto.
Pochi giorni dopo, appena fuori una discoteca vicentina, un gruppo scelto di “convinti” padani ha bruciato un fantoccio di Garibaldi recante al collo lo slogan: “L’eroe degli immondi”.
Così ha commentato Borghezio: “Tutto ciò fa capire che il 150mo dell’Unità d’Italia è soltanto una grossa pagliacciata carnevalesca. A Carnevale si bruciano anche le streghe”.
Non è affatto facile “aspettare l’alba” della promessa riforma federalista.
Meglio distrarsi con i collaudati Lanci in caduta libera tanto cari a chi sogna l’Eldorado padano …