A
proposito delle vicende legate al passaggio del treno contenente scorie
radioattive in partenza da Saluggia (Vc) con destinazione La Hague (Francia),
per essere inertizzate, abbiamo contattato Mario Actis,(nella foto a destra,
durante una iniziativa ecologista) ambientalista di lungo corso,
attuale vicepresidente di Legambiente Valle Susa, conosciuto anche nell’area
del chivassese poichè rivestì la carica di responsabile di Legambiente Chivasso
fra gli anni ’80 e ’90.
Blog:
Allora Mario,
che ci dici sui fatti di Condove-Chiusa S.Michele?
La macchina del fango è entrata in azione: il
giorno dopo la repressione da parte delle forze dell’ordine su persone inermi, i
vari scribacchini si lanciano in fantasiose ricostruzioni partendo dalle veline
della Questura, e senza peraltro essere presenti, ma il giornalismo ormai è
affidato ad abili romanzieri....peccato non possano assumere Salgari,
sicuramente i suoi racconti sarebbero stati molto più suggestivi eavventurosi.
Blog: Ma veniamo ai
fatti.La manifestazione viene convocata per le ore 24,00 di Domenica 6
febbraio al passaggio a livello nei pressi della stazione ferroviaria di
Condove-Chiusa San Michele. A quell’ora ci sono circa 5 persone, verso 1,30
cominciano ad arrivare ingenti mezzi di polizia e carabinieri che si mettono a
distanza dai manifestanti, restando sui mezzi, il passaggio a livello e sempre
abbassato, nessun manifestante e sui binari...nessun treno passa.
Arrivano le
3,00 passaggio a livello sempre chiuso e il gruppo di manifestanti aumenta a
quota 50 in tutto. Alle ore 3,40 il passaggio a livello si alza, le persone
intantostanno parlando fra di loro a gruppetti, sul marciapiede a lato della
strada un bidone riscalda l’aria fredda della valle.
Alle ore 3,50 un gruppo
di persone è sulla strada nei pressi dei binari, i mezzi delle forze dell’ordine
sono di fronte non ci sono agenti schierati, nessuno e sui binari ne tantomeno
ci sono oggetti sui binari che possano in qualche modo intralciare la
circolazione del treno.
Io sono sul marciapiede, vicino al bidone del fuoco
e vedo chiaramente quello che succede. Il vice questore si avvicina al gruppo,
tra cui scopro poi ci sia anche il Consigliere Regionale Biole, poi lo vedo
correre via e chiamare alla carica i carabinieri,sono le 4,50 parte la carica
dei carabinieri su circa
10 persone dietro ai carabinieri 3 autoblindo si
posizionano sui binari, il cordone dei carabinieri avanza e si ferma dopo il
passaggio a livello ma da dietro ai carabinieri arriva il grido: “avanti,avanti
massacrateli”, i carabinieri ripartono nuovamente e veniamo spinti (tutti anche
chi era sul marciapiede vicino al bidone del fuoco) sulla statale 24 dentro il
paese di Chiusa, quando si è sulla statale, parte un’altra carica da ambo i
lati, carabinieri alle spalle e polizia di fronte.. .parte la caccia all’uomo,
spintoni contro i muri, calci, pugni e manganellate su persone inermi; una parte
di noi viene accerchiata e schiacciata contro un muro dai poliziotti, un altra
parte sul lato opposto dai carabinieri. Sento distintamente le urla delle
persone (
..basta..piano...) e il rumore degli schudi e manganelli dal
lato fronte al mio e capisco subito che i carabinieri stanno pestando le persone
che sono state fermate.
A questo punto dove sono io ci intimano prima di
sdraiarci a terra, poi di sederci, rimango in piedi contro il muro, mi arrivano
insulti, minacce e una manganellata sulla coscia ma nonmi siedo...a questo punto
ci intimano di consegnare i documenti.
Sono le ore 4,10 circa..poi ci
spiegano che dobbiamo passare attraverso un corridoio sulla nostra sinistra
fatto da agenti in assetto. Poi ad uno veniamo fotografati di fronte edi
profilo, non senza insulti, ma quelli non si contano quella sera, a questo punto
fatta la foto, mi fanno spostare di lato e
effettuano la perquisizione
corporale, mi intimano di togliermi la giaccagli dico: “fa freddo” la
risposta:”se non te la togli qui ti portiamo in questura e ti spacchiamo la
faccia”, rimango in maglia
al freddo, una agente donna, di lato dice: “ti
facciamo togliere anche le scarpe”.
Blog: E
poi?Passata la perquisizione vengo mandato nuovamente nel gruppo assieme
agli altri fermati, sono le 4,30 circa, intanto il freddo comincia farsi
sentire. Ad un certo punto sento un forte odore di plastica bruciata, guardo
immediatamente l’ora sul cellulare (che per distrazione non mi hanno
sequestrato) segna le 5,00, faccio subito notare la cosa a tutto il gruppo e
dico forte, in modo che gli agenti possano sentire :”la polizia sta bruciando
della plastica, domani i giornali scriveranno che abbiamo dato fuoco a
qualcosa”, la reazione degli agenti non si fa attendere qualcuno mi chiede se ne
sono proprio sicuro, qualcun altro alle mie spalle mi da del bastardo e ritorna
la voglia di spaccarmi la faccia.
Arrivano le 6,10 circa, ci restituiscono i
documenti, e smobilitano.
Blog:
Dopo
la tua versione dei fatti, qualche considerazione.Noi non abbiamo
bloccato nessun treno, nemmeno l’abbiamo visto in quanto eravamo gia in stato di
fermo. Tutta la zona era circondata da ingenti forze di polizia, ed è alquanto
fantasioso che qualche altro manifestante possa essere riuscito a sfuggire alla
sorveglianza, andare a prendere qualche copertone, arrivare ai binari e dargli
fuoco. Se nessuno ha bloccato il treno, che peraltro gli stessi
romanzieri
dei giornali dicono essere transitato in orario come mai i treni pendolari sono
stati soppressi o viaggiavano con forti ritardi? A causa di che? Ancora una
volta, nonostante la normativa vigente della regione Piemonte preveda che tutti
gli abitanti che subiscono questi passaggi debbano essere messi a conoscenza dei
possibili rischi, e dei piani di emergenza questo ancora non viene fatto, tutto
viene svolto nella massima segretezza alla faccia della tanto sbandierata
trasparenza del nucleare.
Blog: Ma
questi trasporti atomici sono veramente pericolosi? Questi trasporti risultano comunque
pericolosi e dannosi; le radiazioni che questi rifiuti emettono,sono alquanto
penetranti e non vengono fermate completamente dagli scudi dei container del
treno, propagandosi per decine di metri dal vagone e mettendo quindi a forte
rischio le persone che si trovano nelle vicinanze. Il presidio voleva portare
nuovamente alla ribalta la questione
dei trasporti nucleari, ma purtroppo
ancora una volta in questo paese la democrazia la si fà a suon di manganello.
L’informazione, ormai asservita ad un potere politico/economico svolge il suo
ruolo egregiamente bene nel disinformare e manipolare i fatti, ormai impegnati
esclusivamente a seguire i vari “bunga bunga” di turno dell’ormai degrandante
sistema politico italiano. Una politica incapace di ascoltare le istanze delle
popolazioni dei vari territori, e di tramutarle in progetto politico, una
politica che su temi cruciali quali lavoro, scuola, energia e ambiente vive alla
giornata, incapace di qualsiasi pianificazione e progettualità.
E cosi i
cittadini sono chiamati nuovamente ad esprimersi su questioni su cui già avevano
espresso chiaramente la loro posizione contraria (nucleare) ma che una lobbi
imprenditoriale ha preteso si rimettesse non solo in discussione, ma che la
politica cancellasse addirittura il risultato del voto.