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Commento di Alessandro De Caro

su Intervista a Pietro De Viola, autore di Alice senza niente, il libro "evento" della rete


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Alessandro De Caro Alessandro De Caro 10 dicembre 2010 22:43

L’articolo è interessante, e condivido l’entusiasmo per l’utilizzo libertario e anticonformista delle Rete. Ma ho delle perplessità...Dalle affermazioni dell’autore emerge chiaramente, mi sembra, quanto l’unica spinta a pubblicare sul web sia stata di tipo quantitativo più che qualitativo. Mi spiego: ormai da tempo viviamo in una società dove la "letteratura" non viene vista come obiettivo né dallo scrittore né (forse) da parte dei lettori, comunque non dalla maggioranza. Non è una novità, lo so.
Ormai siamo agli autori che "si pubblicano da soli", quindi, senza che questo fatto abbia la minima rilevanza sul piano dello stile, della qualità letteraria e, per dirla tutta, di quella società editoriale che tuttavia esiste e continuerà a esistere...Ma con quale ruolo? Non difendo gli editori, sia chiaro, io sono semmai un aspirante scrittore come migliaia di altri...Ma mi chiedo che senso abbiano tutti questi libri "gratuiti" anche nel senso di non essere stati pensati per una società che li compra, li giudica e li distribuisce. Il problema è politico, non economico.

Si chiama consenso sociale e dovrebbe iniziare prima di scrivere, non dopo...a cose fatte.
Non sarà ben più triste di chi viene appoggiato durante il suo lavoro da un agente letterario e da un pubblico che ne condivide le premesse e non soltanto il "successo" da (finta) pop star? Mi sbaglio? La soddisfazione, forse, ha volti diversi in base a chi scrive: contare le pecore non mi sembra un metro di giudizio valido.

Si dice che in Italia circa l’85% degli autori esordienti non ha un agente...Cioè in termini economici non accetta alcun intermediario per la sua "compra vendita" letteraria. Bene, eccone uno che, non voleva avere neanche un editore...Salvo poi pubblicare domani sulla carta, di certo ci avrà pensato, lo stratega. Questa è furbizia, non lo metto in dubbio, ma di certo il personaggio non appare né simpatico né memorabile.


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