Concordo nel fatto che la paura sia insita nella povertà, ma non di povertà economica si tratta, ma culturale. Cultura intesa sia come insieme di usi e costumi che come grado di istruzione; e questo indipendentemente dalla località geografica in cui ci si trova. Non dimentichiamo le ronde omofobe delle vie romane o la guerra all’Afganistan lanciata dagli USA come "santa". Poi, però, anche Dio viene messo in secondo piano quando c’è da appianare questioni economiche. In fondo, sul biglietto verde più famoso del mondo non ci sono immagini sacre, ma l’effige di un distinto signore, militare e politico, di fine settecento.