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Commento di Gianleonardo Latini

su Nomadi nel loro essere nomadi


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Gianleonardo Latini Gianleonardo Latini 13 ottobre 2010 21:37

Nell’articolo scrivo di sfruttati e sfruttatori e sicuramente le persone con auto di grossa cilindrata appartengono alla seconda categoria, quelli che taglieggiano. Spesso si incontrano due tipi di campi: quelli con auto e quelli con furgoni, quelli numerosi e quelli di piccole dimensioni. Due diverse tipologie alle quali si deve dare il giusto evidenza anche ai “nomadi” solitari o di pochissime persone che non hanno nulla se non quello che riescono a trasportare in uno zaino o in un trolley, se non in un carello da supermercato, e difficilmente hanno una carcassa di auto come giaciglio, spesso si devono accontentare di stendere un cartone sotto un cavalcavia o sotto l’albero di un giardino pubblico. Non c’è razzismo nell’evidenziare la presenza di auto di grossa cilindrata in campi nomadi, sono note le diverse inchieste su di alcune attività di famiglie come i Casamonica, ma loro hanno ville oltre che auto di lusso. Altri taglieggiano e traggono guadagno dalle sfortune altrui, lo scopo dell’articolo non era quello di alzare il dito sugli intrallazzatori e i violenti, ma riflettere sulla presenza di una moltitudine di invisibili che si muovono in gruppo o isolatamente, che sono fuggiti dai conflitti e dalla miseria o che nella miseria si trovano dopo aver perso il lavoro o magari la separazione dal consorte non gli permette di trovare un’abitazione.

gianleonardo latini


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