Viviamo in uno stato laico in cui l’unico valore davvero innegoziabile dovrebbe essere quello del rispetto dei diritti e delle liberta’ delle persone.
Se vivessimo in uno stato teocratico sarebbe lecito riportare nella vita di tutti i giorni i precetti presenti nelle sacre scritture.
Per fortuna abbiamo scelto una repubblica parlamentare laica, in cui dovrebbe essere ben distindo cio’ che spetta a Cesare da cio’ che spetta a Dio.
E’ giustissimo difendere valori quale quello della Vita e della Famiglia. Ma non si puo’ imporre per legge all’intera’ societa’ una visione univoca e dogmatica dei problemi. La realta’ ci dimostra che esistono varie tipologie di unioni che vanno prese in cosiderazione e regolate. Cosi come e’ chiaro che stabilire il limite tra vita e’ morte non e’ cosa semplice ne’ immediata. Per esempio l’accanimento terapeutico e’ tanto innaturale quanto l’eutanasia ma in una societa’ come la nostra il primo e’ tollerato la seconda rimane un tabu’.
Per quanto riguarda gli extra-comunitari dovrebbe essere chiaro, maggiormente per un cristiano come lei, che essi prima di tutto sono Persone. Dovremmo avere ben presente che gli immigrati, gli stranieri, gli emerginati, sono individui e come tali vanno accolti ed aiutati in un paese con ampie possibilita’ come il nostro. I cattolici dovrebbero incominciare ad alzare forte la voce dell’indignazione contro la politica del clandestino attuata dagli amici leghisti.
Il rispetto dell’ Uomo in quanto Uomo, e non in quanto prodotto delle ingiustizia della nostra societa’ dovrebbe essere un valore innegoziabile. Per un cristiano come per un laico
Che le guerre compiute negli ultimi anni siano state fatte per fini umanitari e’ opinabile. Se dovessimo pensarla in questo modo dovremmo portare guerra in Iran Siria Nord Corea e in molti altri paesi ma questa filosofia e’ miseramente fallita. Le strade del signore sono infinite cosi come quelle della diplomazia.
Il ripudio della guerra dovrebbe essere per i Cristiani un valore innegoziabile, altrimenti per quale motivo essi pertecipano tutti gli anni alla marcia della pace ad Assisi. Ipocrisia forse?
Non chiediamo tanto, vogliamo solamente installare il germe del dubbio in un moviemento come Cl che dovrebbe avere come una delle stelle polari l’indipendenza.
Il relativismo non e’ un valore ma incominciare a notare i grandi limiti della proposta della classe politica al governo potrebbe essere un merito.
Siamo sicuri che presto anche CL dovra’ incominciare a fare i conti con l’inadeguatezza e alla pochezza intellettuale del sistema berlusconiano che e’ ormai tanto inguardabile quanto indifendibile