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Commento di Renzo Riva

su Breathing Earth: il respiro della Terra


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Renzo Riva Renzo Riva 7 maggio 2010 12:17

Non sarò un creativo ma i conti li so fare

Ecco un botta e risposta sulle lettere della stampa locale.
Mandi,
Renzo Riva
Via Avilla, 12/1
33030 Buja - UD

[email protected]
349.3464656

http://carta.ilgazzettino.it/MostraStoria.php?TokenStoria=579093&Data=20100504&CodSigla=UD

Energie alternative
 SCALDARE A LEGNA
 CHE RISPARMIO!
 Porto la testimonianza di una famiglia che ha optato per l’utilizzo della legna come unica fonte energetica per il riscaldamento della propria abitazione.
 Facciamo parte dei primi utenti che hanno beneficiato dei contributi della Provincia di Udine relativi al primo bando del settembre 2007 per l’ utilizzo del legno come fonte energetica per il riscaldamento domestico. All’epoca stavamo ristrutturando la casa e giusto in quel periodo dovevamo decidere il tipo di generatore termico da installare. Viste le dimensioni della casa, 150 mq. di abitazione, oltre ad una nuova caldaia a gas, avevamo deciso di installare un caminetto nel soggiorno ed un’ulteriore stufa nel disimpegno della zona notte, il tutto per limitare l’utilizzo del gas e relativa spesa.
 Venuti a conoscenza dell’esistenza di caldaie a legna ad alto rendimento e della possibilità di contribuzione pubblica, io e mia moglie abbiamo deciso di optare per questa soluzione e nel marzo del 2008 la nostra caldaia a legna era funzionante. La caldaia la accendiamo da fine settembre ad aprile inoltrato con tutti gli ambienti riscaldati e temperature interne di 21-22° in pieno inverno.
 Il risultato di esercizio invernale è il seguente: consumo annuo di legna mc 15, pari a circa q.li 75; sulla base del progetto termotecnico del nuovo impianto di riscaldamento ogni anno risparmiamo circa 1.800 euro di gas. Tutto il legname che consumiamo è autoprodotto con l’annuale pulizia di un bosco ceduo di 2.000 mq di proprietà, oltre alle potature nonché a scarti di abete ceduti da una segheria locale al solo costo del trasporto. Questo inverno abbiamo accatastato legname più che sufficiente per i prossimi due inverni. Inizialmente molte persone di nostra conoscenza erano scettici riguardo alla nostra scelta. Adesso non più.
 Michele Ursella 
 
Buja

Ecco la mia risposta inviata oggi agli organi di stampa locali

Chi paga?

Dal caso al casino ovvero non del postribolo (del quale sono favorevole alla sua riapertura) ma dal suo diminutivo “piccolo caso”.

Premetto che conosco molto bene l’arch. Michele Ursella estensore della lettera inviata alla stampa locale e dalla vostra redazione ripresa nel “caso” di venerdì 7 maggio 2010 e che mi pregio della sua amicizia.

Nulla da eccepire che una esigua minoranza possa riscaldare le sue case di civile abitazione con la biomassa legnosa.

Ora passo a “dare i numeri”: da tecnico non da cabalistico; anche se oggi tanti italioti vi ricorrono per fare la fine che è quotidianamente sotto gli occhi di tutti.

Mi avvarrò perciò dei dati che tutti possono verificare e pubblicati sul libro “L’illusione dell’energia dal Sole” del prof. Franco Battaglia.

Quanta energia possono dare le varie tecnologie utilizzate per produrla? Ovvero a quale potenza specifica media nell’arco di un anno?

Collettori termici 80 W/mq; solare fotovoltaico 20 W/mq; solare termoelettrico 10 W/mq; eolico 2W/mq; idroelettrico 1W/mq; legna da ardere 0,05 W/mq.

Si ricorda che 1000 mq di bosco producono annualmente 100 kg di sostanza secca.

Il dato della legna da ardere è valido per la fascia compresa alle latitudini dell’Italia e può essere raddoppiato a 0,1 W/mq se compresi gli scarti che normalmente vengono lasciati sul terreno.

Assunto 0,1 W/mq e di 45000 kmq l’intero territorio boschivo italiano (compreso il legname per usi diversi) si ottiene il dato di 9 Mt di sostanza secca ossia 35 TWh all’anno, equivalenti a 4 GW-anno che rappresentano il 2% di tutta l’energia primaria (petrolio, gas, carbone, idroelettrico, nucleare importato (13% del totale consumo elettrico italiano di 340 TWh) e altri dai quasi insignificanti (termovalorizzatori, eolico, fotovoltaico ecc.).

Caro Michele, il riscaldamento della tua casa lo paga al 40% l’intera collettività e ciò per un libero professionista come sei tu è alquanto sconveniente: da sistemi statalisti comunisti.

20000 Euri ti sono stati dati dal sistema “comunista” italiano e segnatamente quello friul-giuliano. Come la mettiamo? Tutti dipendenti pubblici simil-Grecia?

Voglio ricordarti una frase detta dalla “Lady di ferro”: I sistemi comunisti esistono finché non finiscono i soldi degli altri.

Purtroppo il nostro debito pubblico allargato ammontante al 120% ci dice che, dopo aver mangiato la ricchezza prodotta dalla tua nazione, come sai ho chiesto lo stato d’apolide nell’anno 2005, siamo ricorsi a riempire la cassa del Tesoro italiano di ulteriori debiti.

Volutamente non parlo di chi andrà a fare il bosco e chi movimenterà la legna per il carico e la pulizia della caldaia per quanto efficiente essa sia.

Mandi e al prossimo caffè che prenderemo assieme: qualcuno pagherà!

Certo che il gestore del bar non vorrà che usciremo senza pagare. Cosa diresti se il conto lo mandassimo al consigliere regionale Enore Picco?

Renzo Riva

Buja


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