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Commento di carlo

su La Papi condanna Roberto Saviano ed ama Angelo Izzo


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carlo aragonese carlo 20 novembre 2009 21:04

...in effetti talmente è forte il pensiero mediatico che la vera battaglia è, per l’uomo di tutti i giorni, resistere alle ingerenze. Siamo nell’era cibernetica, la pubblicità manipola l’inconscio collettivo e ogni bombardamento psicologico è ponderato. Si scelgono le notizie e cosa dire e cosa non dire (soprattutto), anche i televideo ormai sono tutti uguali: Una volta uno stesso articolo se  letto dai programmi Rai era completamente diverso da uno letto su mediaset. Oggi mi pare tutto riciclato, cambia solo il titolo, e qualche virgola (messa male, tra l’altro); poi: tutto è ugual uguale. Ci sono i contenitori, e dentro ci puoi mettere ogni genere di arte (!). Oggi la vera trasgressione sembra possedere chi cova i valori di una volta. Una volta ci si indignava, oggi ci sono le facce da catrame, ci sono i papelli e ci sono i mostri - divi. Evidentemente il nostro inconscio collettivo si sta svuotando per sopperire a qualcosa che ignoriamo ma che ci è necessario per l’equilibrio psichico. Con la fine del medioevo e l’avvento dell’illuminismo l’uomo scopriva che il diavolo non esisteva, che non era altro che la proiezione della nostra mente. Jung ci informa che proprio con la “caduta” del diavolo si scatenò l’aggressività collettiva che portò alla rivoluzione francese e alle guerre successive. Per un passante paragone, noi abbiamo avuto le guerre di mafia, la tangentopoli degli anni scorsi i cui echi ancora ci stordiscono, gli scandali dei giorni nostri. Mi chiedo però quale sia l’elemento alieno che abbiamo perso per strada, che non ci consente più di essere equilibrati. Scoppierà una nuova bomba? L’aggressività la si sente sulla pelle, il sadismo è sotto gli occhi di tutti, il masochismo gli va a braccetto. Io la chiamerei noia sociale.


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