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Commento di Kocis

su “Social card”: si ci riempie proprio la pancia….dalle risate.


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Kocis 27 novembre 2008 23:57
Gentile Francesco Rossolini,
 
anch’io sono un umano, quindi comprendo bene le necessità di pancia.
I 40 euro mensili supplementari ( ricordiamo sempre che l’operazione ha carattere eccezionale e transitorio) ai cittadini in oggetto – in particolare anziani, da 65 a 70 anni, con 500 euro mensili di reddito, oltre i 70, con 666 euro/mese, famiglie con bambini sotto i tre anni con 500 e./mese ( con 40 aggiuntivi per un un 2° bimbo sotto i tre anni) – permette certamente nell’ambito di ogni singolo mese di avere diverse razioni aggiuntive di pastine, pappe e brodi vegetali.
Si ci sputa? Evidentemente no!
Per le persone in causa, ultrapoveri, veri e propri sventurati sociali, che godono solo di pensione sociale al minimo ( nel caso degli anziani), o per le famiglie in esame che campano con lavori saltuari e precarissimi, è tutto brodo caldo supplementare…..lungo 40 euro.
E’ questo il punto vero della questione?
Il dato è che queste persone, in gran parte come affermano i dati statistici si trovano nel sud, di già rappresentano ( togliendo sempre gli evasori fiscali incalliti…….periodicamente le truppe della finanza ne scoprono tanti di cosiddetti imprenditori finti poveri), nel disastrato contesto italiano, la base estrema negativa ultima della piramide sociale.
Non vivono di fatto. I reietti, scordati da tutti. Molti, chiusi nei propri “bui” stanzini, si vergognano di andare all’esterno a chiedere l’elemosina.
I 40 euro mi indignano.
Avrebbero bisogno di ben altro per sopravvivere. Una società equa e solidale dovrebbe garantire condizioni umani di vita ben diverse.
Questi cittadini non sono per niente figli dell’attuale situazione di acuta crisi. Sono gli esclusi di “sempre”, anche se molti degli interessati hanno superato l’età considerata da poco..
E, poi, dovrebbe fare orrore civile, umano e sociale, concedere l’obolo della povertà tagliando con l’accetta l’età o il valore della miseria economica goduta.
Nel caso dell’età, coloro, uomini e donne che hanno 64/63/62/……, o nel caso del nucleo familiare con figlio sotto i tre anni che supera di una piccolissima frazione , i 6000, in quanto da 61000 e. con figlio di tre anni, sono tutti “figli di buona donna”?
Questo modello “culturale”, politico e sociale, è proprio obbrobrioso.
Viene cancellato il giusto concetto della proporzionalità. Per Loro e per tutti gli altri che si trovano poco più in alto nella piramide.
La questione complessiva riguarda la distribuzione della ricchezza, o reddito, in Italia.
Infatti, nel mio scritto ho inserito alcuni esempi di palesi ed enormi contraddizioni, sui quali sarebbe bene riflettere.
Le situazioni delle sterminate differenze non si è creata all’improvviso adesso. E’ questa, una questione, che in particolare, si è via via progressivamente, in maniera costante, radicata e strutturalizzata a partire dell’ultimo quindicennio.
Nello specifico sono stati saccheggiati i redditi del lavoro dipendente e dei pensionati, a favore dei tanti soliti noti.
Con l’esplodere della crisi internazionale in questi ultimi mesi si estendono sempre più le fasce delle povertà.
Che di già sono certamente di più dell’altro precedente dato che stimava in 7,5 milioni gli italiani poveri.
Adesso, a parte il falcidiamento di stipendi/salari/ pensioni, bisogna aggiungere i tanti che già, o saranno molto a breve, sono stati licenziati – a partire dai precari e dai contratti a termine, senza indennità alcuna—, o collocati in cassa integrazione.
E’ questo, tutto, il funereo pacco che i governanti stanno regalando a tantissimi cittadini e cittadine del nostro Paese.

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