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Commento di Paolo Gianoli

su Un fulmine dalla Sicilia ad Arcore


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Paolo Gianoli 31 luglio 2009 11:44

Compagni, compagni, compagni...
Trovo fastidioso questo tuo ripetere in maniera sgraziata e irriguardosa il termine "compagni".
Mi pare che tu voglia sottintendere che la D’Addario sia stata prezzolata dalla sinistra per gettare discredito sul presidente del consiglio e sviare l’attenzione dell’opinione pubblica dalle inchieste sulla sanità pugliese. Credo che tu ti sia allontanato molto dalla realtà.
In primis, mi rifiuto di credere che il più grande editore italiano, proprietario del principale network televisivo privato nazionale, nonché di quello pubblico, non sia in grado di far risaltare un’inchiesta che mortifica i suoi avversari politici. Ma soprattutto, il tuo sospetto pressupporrebbe che tra le file dei partiti di sinistra vi siano menti così fini da architettare un piano talmente diabolico: troppa grazia! Mi viene da pensare che tu abbia un’opinione fin troppo alta di questi politici, cui i posteri chiederanno spiegazioni per la morte della gloriosa sinistra italiana.
Se di complotto si tratta, a complottare sono stati altri, magari proprio coloro che in questo momento appoggiano Lombardo e Miccicché; evidentemente, il Cavaliere, dopo quindici anni, non è più considerato una spalla affidabile, un compagno di merende saldo al suo posto. Il denaro al Sud affluisce lentamente e gli affari stagnano, adesso più che mai, con l’integerrimo magistrato De Magistris operativo sul campo a Bruxelles.


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