C’è qualche riferimento di Campilungo a precedenti sentenze della Corte Costituzionale, che hanno evitato di mettere in ballo l’art. 3 nel caso del precedente insulto alla Costituzione, normalmente chiamato "Lodo Schifani" (anche se un lodo è qualcosa di completamente diverso).
Conviene ritornare a Costantino Mortati ed alla Costituzione materiale. La Costituzione non si genera in base a concetti astratti, ma solitamente è originata da rapporti di forza. Chi ha forza può riuscire ad alterare la costituzione materiale. Questo è ben noto ad un organismo con forte valenza politica come la Corte Costituzionale. Essa si è sempre mossa con prudenza, perchè il suo potere giuridico, alla lettera insindacabile, non è appoggiato da una forza retrostante. Ha quindi sempre tentato di raggiungere un equilibrio tra i vari poteri, con risultati non sempre brillanti, ma guadagnandosi una sua autonomia. Insomma da alcuni punti di vista la Corte è il vaso di coccio in mezzo a quelli di ferro.
Ciò non vale per il Presidente della repubblica, che ha poteri notevoli, tra cui non marginale l’autorità sulle forze armate.
Allora va riconosciuto che in una situazione in cui molti si sciacquano la bocca con i paroloni democratici, ma si muovono per atti di forza, chi interviene nell’arena politica deve considerare tali rapporti.
Il Presidente ha la forza, la Corte no.