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Xinjiang, il Consiglio Onu dei diritti umani difende la Cina

Con 19 voti contrari, 11 astensioni e solo 17 voti a favore, il Consiglio Onu dei diritti umani ha deciso di non discutere della situazione dei diritti umani nella regione cinese dello Xinjiang, da anni al centro delle denunce di crimini contro l’umanità portate da Amnesty International e da altre organizzazioni per i diritti umani nonché dalle stesse Nazioni Unite.

Dunque, il principale organismo delle Nazioni Unite sui diritti umani ha assunto una posizione farsesca: stare dalla parte di chi viola i diritti umani e non delle vittime.

A scapito di testimoni, familiari di vittime e di centinaia di migliaia di internati e detenuti dello Xinjiang, la Cina ha confermato quanto potere abbia per impedire di parlare dei crimini contro l’umanità commessi in quella regione e 30 stati, col loro voto, hanno dichiarato da quale parte stare: da quella dei violatori dei diritti umani.

 

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