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Wearable Technology: Amyko, il braccialetto per le emergenze

Amyko è il braccialetto ideato da una startup italiana, la WeCare fondata da Filippo Scorza e Riccardo Zanini, che grazie alle informazioni contenute al suo interno può soccorrere o anche salvare la vita di una persona. La tecnologia sviluppata si basa su NFC. Su Indiegogo si può ancora contribuire a finanziare il progetto per produrre il braccialetto su larga scala.

A vederlo sembra un normale braccialetto di plastica, di quelli che se ne vedono tanti ormai, spesso non proprio utilissimi. Ma Amyko è un’altra cosa. Non è un semplice braccialetto di plastica, ma è molto di più. Senza esagerare, Amyko è l’evoluzione della wearable technology, la tecnologia dei dispositivi indossabili che spesso viene circoscritta solo agli smartwatch. In realtà i dispositivi indossabili possono davvero essere utili.

Come utile è Amyko, il braccialetto realizzato da una startup, la WeCare, fondata da due ragazzi italiani, Filippo Scorza e Riccardo Zanini, che dopo aver iniziato ad elaborare, e a mettere insieme le loro idee, nel 2013, adesso vogliono provare a fare quel salto in più che permetterebbe loro di produrre Amyko su larga scala. Per questo motivo è stata lanciata una campagna su Indiegogo con l’obiettivo di raccogliere 70 mila dollari, utili per permettere un lancio su larga scala. Mancano ancora pochi giorni al termine della campagna e potete contribuire acquistando il braccialetto oppure facendo una donazione.

 

Cos’è e come funziona Amyko

Amyko è un braccialetto innovativo che permette di far leggere informazioni importanti di tipo anagrafico, di reperibilità o su un particolare regime terapeutico o alimentare archiviate precedentemente nel cloud privato Amyko direttamente sul cellulare di un eventuale soccorritore o familiare. E’ un braccialetto facilmente indossabile da grandi e piccoli che garantisce a tutti sicurezza e serenità in caso di bisogno.

amyko-funzionamento

Pensate ad un bambino che si perde al parco o in una piazza molto affollata, ecco che un braccialetto come Amyko potrebbe davvero essere di grande aiuto.

Associate il braccialetto alle informazioni pubbliche e private di un utente, basterà poi avvicinare il braccialetto ad uno smartphone con tecnologia NFC, la stessa utilizzata per i pagamenti, per visualizzare tutte le informazioni. E in caso di particolari necessità e in situazioni di pericolo dall’app partirà una telefonata al numero della persona precedentemente inserito, quindi di un parente o di un amico. In pratica, l’applicazione riconosce il tag NCF che legge un URL collegato al cloud personale dell’utente, avendo la possibilità di scegliere anche quali informazioni rendere visibili senza app, e ne visualizza il profilo sanitario. Il tag NFC comunica al telefono un URL che, una volta aperto dal browser in https, richiede il codice univoco stampato nella parte posteriore del braccialetto. Inserendo tale codice di verifica, il soccorritore può visualizzare i dati personali per prestare un primo soccorso in maniera mirata o risalire ai contatti delle persone di fiducia indicate. Il soccorritore può anche mettersi in contatto con queste semplicemente toccando il numero visualizzato (tap to call).

Amyko è composto da un modulo centrale, all’interno del quale viene “annegato” il tag NFC in fase di stampaggio e da una serie di ulteriori moduli componibili che consentono all’utente di costruire il proprio braccialetto adattandone la misura e customizzandolo in diversi colori, materiali e stampe. Il materiale utilizzato per il braccialetto un bicomponente, termoplastico completamente riciclabile e atossico, ma sono allo studio altri materiali per rendere Amyko indossabili anche in occasioni diverse.

Questa è l’evoluzione wearable che ci piace.

amyko-braccialetto

Questo articolo è stato pubblicato qui

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