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Vogliamo una giustizia più economica e veloce!

Questo è l’appello che attraverso la presente petizione lancia alle istituzioni A.P.M. -Avvocati per la Mediazione, associazione senza scopo di lucro, che svolge dal novembre 2010 un’attività di divulgazione, sensibilizzazione e conoscenza dell’istituto della mediazione sul territorio italiano, attraverso innumerevoli iniziative finalizzate alla promozione della nascita di una vera e propria cultura del confronto e del dialogo anche in presenza di situazioni di conflitto.

In questo particolare momento storico di crisi economica, ideologica, che l’Italia sta attraversando, A.P.M. ritiene indispensabile la valorizzazione ed il rilancio dell’Istituto della Mediazione, attraverso l’attuazione del diritto di tutti i cittadini alla piena conoscenza dello stesso, che alimenta valori collettivi (dialogici, relazionali e di auto-determinazione nei conflitti) fondamentali per lo sviluppo armonico della società.

Con la presente petizione A.P.M. chiede dunque al Ministero della Giustizia e al Consiglio Superiore della Magistratura di approntare ogni mezzo necessario per una corretta e capillare diffusione della cultura della mediazione. È infatti nella conoscenza che sta il vere potere di ciascun uomo. E per realizzare ciò è necessario da parte di tutti un radicale, e non facile, cambio di mentalità e di atteggiamenti.

A.P.M. invita dunque tutti coloro che hanno a cuore le sorti dell'istituto della mediazione a sottoscrivere la presente petizione, perchè ciascuno possa essere parte attiva in una necessaria rivoluzione culturale, e a farla sottoscrivere a studi legali, studi professionali in genere, enti, associazionicittadini tutti, per far sì che A.P.M. possa perorare tale importante causa.

“Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi” (A.Einstein).

A nome mio, della Presidente (dott.ssa L. Morello) e del Vice Presidente (avv. A. Mascia) di A.P.M., vi ringrazio sin da ora per l'attenzione e l'adesione che vorrete offrire a tale iniziativa.

Stefania Basile, Responsabile organizzativo di A.P.M. per il Sud Italia.

 

Al Ministero della Giustizia

Al Consiglio Superiore della Magistratura

A causa della lentezza della sua giustizia l'Italia spreca l'1% del Pil. A lanciare allarme e' stato Nils Muiznieks, commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, pubblicando un rapporto basato sulle osservazioni della sua visita in Italia nel luglio scorso.”E' tempo di trovare soluzioni a questi problemi che si trascinano da lunga data'', si legge nel dossier.

''Per la giustizia - prosegue la relazione - non ci sarà possibilità di successo se la soluzione non sarà pienamente sostenuta da tutti, cioè se non e' sostenuta da tutti i soggetti interessati, dal ministero della Giustizia al Consiglio Superiore della Magistratura, dai giudici ai penalisti''. ''A invertire la rotta - ha tuttavia rilevato con soddisfazione Muiznieks - è stato solo il Tribunale di Torino, che, con una gestione attiva dei processi ha ridotto l'arretrato del 26,6% in 5 anni. E' una misura risultata anche finanziariamente efficiente. Ecco perché dovrebbe essere emulata in tutta Italia''.

Gli investitori stranieri non investono in Italia a causa della lentezza dei nostri processi. Di conseguenza, l’Italia è all’ultimo posto per gli investimenti esteri, con conseguenze deleterie per il suo sviluppo economico. Una gestione attiva dei processi unita all’esercizio della mediazione possono essere la chiave di volta con cui far ripartire il Paese.

Già, ma cos’è la mediazione? La mediazione, introdotta nel nostro ordinamento dal d.lgs. 28.2010 è uno strumento che con costi contenuti e tempi certi può portare alla soluzione definitiva di un contenzioso.

1) tempi: in quattro mesi al massimo si può risolvere il conflitto, acquisire un titolo esecutivo, stipulare un accordo trascrivibile;

2) I costi: i costi sono predeterminati (senza “butte sorprese” in corso d’opera), inferiori a quelli che vengono sostenuti in un contenzioso ordinario e si recuperano tra 250 euro e 500 euro del costo sostenuto per la mediazione tramite il credito di imposta;

3) La mediazione liberi e “padroni” del proprio conflitto: il poter risolvere il conflitto nel modo che più si ritiene accettabile, e soprattutto senza gli effetti coercitivi di una sentenza, rende meno “odioso” il dover rinunziare a qualcosa e aiuta a ripristinare un rapporto che si pensava perduto per sempre.

Il problema è che questo strumento non è conosciuto se non dagli “addetti ai lavori” o dai detrattori dello stesso.

Avvocati e mediatori possono e devono poter convivere su uno stesso territorio, collaborando per il fine comune che è deve essere quello della tutela dei diritti di chi necessita del loro intervento. Il diritto, infatti, non è tutto nelle formulette dei codici, ma la sua forza più pura attinge da quell'austero sentimento del giusto, che dovrebbe essere inseparabile vademecum professionale di ogni professionista del settore.

Ma affinché la mediazione possa dispiegare appieno le proprie potenzialità è fondamentale che sia conosciuta, attraverso una campagna di divulgazione di questo istituto. E’ per questo che devi firmare questa petizione ora (http://firmiamo.it/per-una-giustizia-piu-economica-e-veloce): per tutelare in modo celere ed economico i tuoi diritti, nella piena consapevolezza di ciò che stai facendo!

La mediazione alimenta valori collettivi (dialogici, relazionali e di auto-determinazione nei conflitti) fondamentali per lo sviluppo armonico della società e richiede a tutti un radicale, e non facile, cambio di mentalità e atteggiamenti;

Per questi motivi chiediamo al MINISTRO DELLA GIUSTIZIA e al CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA di approntare ogni mezzo necessario affinché l’istituto della mediazione venga conosciuto da tutti. E’ nella conoscenza che sta il vere potere. Chiediamo che venga attuato il diritto alla piena conoscenza di un istituto come quello della mediazione che sta dando ottimi risultati e che, con il taglio del costo della giustizia, può essere un passaggio fondamentale per l’uscita dell’Italia dalla crisi.

Segreteria nazionale Avvocati Per la Mediazione

Presidente Dott. Lorenza MORELLO


 

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