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Vito Enzo Salatino

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  • Primo articolo martedì 03 Marzo 2011
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Ultimi commenti

  • Di Vito Enzo Salatino (---.---.---.91) 8 aprile 2011 00:04

    La guerra in Libia e l’Italia.

    Le assunzioni di fondo dell’articolo sono condivisibili, in particolare per quanto concerne la confusione evidente negli obbiettivi e motivazioni dell’intervento militare di Francia e Inghilterra contro Gheddafi, tuttora non chiari, incomprensibili e quindi in complesso non condivisibili, nè adeguatamente motivati e giustificati.
    E’ anche condivisibile il punto di vista dell’autore, il quale sostiene che la situazione è confusissima, con un esito finale della guerra incerto e presumibilmente addirittura contrario a quanto auspicato ed atteso da Sarkozi e da David Cameron, che sembrano essersi infilati nel solito vicolo cieco tipico degli interventi militari fatti contro un paese arabo.
    Guerre all’americana contro gli arabi con bombardamenti massicci e destra e a sinistra che non colpiscono nulla di significativo, e interventi militari che non si vincono e non si perdono mai e che portano solo al caos, alla morte, e alle sabbie mobili in cui tutti si impantanano senza risultati positivi e apprezzabili per nessuno, ed alla fine della belligeranza, dopo anni o decenni, per sfinimento reciproco (vedasi Palestina, Libano, Israele, Iraq, Iran, Afghanistan, Pakistan, etc., e chi più ne ha più ne metta, e mettiamoci ora pure la Libia a due passi da noi, di cui la guerra proprio ci mancava !).

    E’ anche chiaro che l’Italia si dimostra incapace di intendere e di volere in questa situazione, come d’abitudine, a causa dell’intrinseca insipienza e incompetenza dei nostri governanti incapaci di riconoscere e dirimere gli interessi morali e materiali propri della nazione italiana e altrui in frangenti difficili, giacchè basicamente trattasi di personaggi inferiori, di piccolo cabotaggio personale, che operano abitualmente a fini di lucro e di interessi privatistici e di parte, di vista politica e strategica ultracorta, e che l’interesse nazionale manco sanno cosa sia e a cosa serva, se non per il loro tornaconto personale.

    Lo dimostra la loro continua oscillazione, prima verso il falso amore e denaro elergito per nulla, ora verso la falsa inimicizia nei confronti di Gheddafi e della Libia, segnali evidenti di gravi problemi di dissociazione mentale.
    Per non parlare del Ministro degli Esteri che insipientemente ora riconosce il partito rivoluzionario libico di Cirenaica con un tempismo ridicolo, visto che ancora non si sa bene nemmeno chi e che cosa sia, cosa rappresenti e da chi è rappresentato e supportato, o del Ministro dell’Interno, eterno incapace di risolvere il problema dei migranti clandestini piagnucolando in continuo in Europa e in Libia, e che ora accoglie a braccia aperte i tunisini importati dalla Mafia, che con la Libia c’entrano come i cavoli a merenda, e gli riconosce pure il lasciapassare di Shengen in modo che se ne vadano liberi di scorrazzare per l’Europa, dopo il solito fiasco italico del rimpatrio al paese d’origine (la Tunisia ? ma che c’entra con la Libia, e chissenefrega dei problemi della Mafia, che sbaglia nazione di importazione, e di cui bisogna pure risolvere i problemi adesso, a dispetto dei francesi che conoscono e ci rinfacciano il doppio gioco governo-Mafia-tratta di esseri umani, come la droga e la monnezza !) 
    In Veneto dicono: " se no i xe matti, non li volemo " !

    Condivisibile anche il punto di vista che la Comunità Europea, a prescindere dall’Italia inesistente politicamente e internazionalmente, possa tentare e trattare con la Libia un accordo politico improntato ai principi di maggiore democrazia e libertà della popolazione libica e condivisione più distribuita del potere politico ed economico in Libia.
    Non è invece plausibile che sia l’Italia ad essere in grado e all’altezza di sostenere e partecipare alla gestione del tentativo di risolvere il conflitto libico con le armi della diplomazia, dell’intelligenza, della moralità, della giustizia, e dell’interesse nazionale, perchè purtroppo questa dote di virtù e caratteristiche è del tutto assente presso i nostri governanti, sviati e frastornati da beghe e liti interne da pollaio infestato dalle faine, del tutto dequalificati e sconfessati dagli europei sotto questo aspetto, dopo le esperienze negativissime sulla gestione dei migranti clandestini in Italia e in Europa e sui rapporti con Gheddafi improntati alla farsa eroicomica e infantile dei danni di guerra e dei trattati di amicizia, con elergizione di caramelle farcite di pubblico denaro italiano sottobanco !

    Posto invece che le problematiche nei rapporti con la Libia non sono ideologiche, ma essenzialmente economiche, industriali e commerciali, connesse con le enormi ricchezze energetiche di quel paese, in primis le infinite risorse in nuove energie rinnovabili di cui la Libia è strapiena, utilizzabili nell’interesse comune libico e nostro italiano, e dei paesi mediterranei limitrofi, andrebbero individuati i personaggi italiani di spicco (non sputt....i, nda) capaci, e all’altezza di tutelare gli interessi politici, morali, democratici ed economici nostri e della Libia insieme.
    Generatori ed erogatori di enormi quantità di energia elettrica, reti e griglie di connessione di potenza elettrica diffusa e distribuita tra la Libia, l’Italia ed i paesi mediterranei limitrofi nord-africani, visto l’enorme potenziale energetico rinnovabile libico e le sue risorse energetiche di ogni genere, pari, tanto per avere un’idea, a 10.000 TWh/anno di energia elettrica potenziale solo come vento, quando il consumo attuale elettrico totale italiano è di 320 TWh/anno (cioè la Libia solo con il vento ha un potenziale elettrico 33 volte il consumo italiano, vale cioè in elettricità dal vento 33 Italie !).
    Queste risorse energetiche libiche inesauribili vanno assolutamente prese in considerazione e fatte oggetto di trattative e diplomazia tra Italia, Libia e paesi mediterranei limitrofi, nell’interesse comune, imprescindibile per il nostro futuro,
    E’ evidente che con la classe politica corrotta al governo in Italia e la sua intrinseca inaffidabilità e incompetenza tecnico-economica non si va da nessuna parte e si prendono solo sberleffi dagli europei che ci conoscono bene e ci considerano degli autentici arlecchini, come da sempre, con le conseguenze disastrose che detta attitudine nei nostri confronti, volenti o nolenti, comporta.

    I governanti italiani sono ora relegati dagli europei a trattare il problema dei migranti clandestini, come da nostra competenza territoriale, e niente altro, chiaramente con la solita prospettiva di non saper mai risolvere neppure quello di problema, come già ampiamente dimostrato a causa delle connessioni Mafiose nella tratta degli esseri umani, accoglienza e gestione dei clandestini (ricordarsi Rosarno !).
    L’Europa sa del piede in due scarpre tra Mafia e istituzioni nella tratta degli esseri umani dall’Africa, come per la droga, le armi, la monnezza etc. e sa che non vale piangere in Europa come fa il Ministro dell’Interno facendo lo gnorri sull’organizzazione Mafiosa nel trasporto, accoglienza e gestione del business dei clandestini in Italia e in Europa.
    Che l’Italia si aggiusti a fare la guerra non alla Libia, che non serve a nulla e di cui abbiamo necessità come il pane per l’avvenire, ma alla Mafia e alla connivenza con essa nel traffico di esseri umani. 

    Vito Enzo Salatino

  • Di Vito Enzo Salatino (---.---.---.91) 3 aprile 2011 23:54

    Libia: e l’Italia che non sa mai che pesci pigliare.

    Mi pare questa la conclusione più ovvia dell’articolo in questione, che dice e descrive tutto e il contrario di tutto sulla guerra in Libia, in linea pressochè perfetta con le numerose e ambigue posizioni del governo italiano sulla situazione libica.
    Si tratta, a me pare e come al solito, la tipica attitudine italica del piede, non in due, ma in dieci scarpe, a seconda del momento e/o dell’interlocutore politico e internazionale di turno.

    Attitudine del piede in più scarpe tipica di chi non sa mai che pesci pigliare per incompetenza, da che parte stiano i propri interessi e quali siano gli interessi nazionali in merito, e che si riflette nell’ambiguità e confusione più complete di chi ci governa, dal primo (premier ?) all’ultimo (Frattini ?).

    D’altra parte in un paese dei campanelli come l’Italia, il cui governo fino a ieri predicava l’amore, l’amicizia, la pace, l’appeasement (la pacificazione) nei confronti delle pretese di Gheddafi compresi i regali pecuniari (per le fantomatiche e continuative prese per i fondelli dei danni di guerra che durano da quasi un secolo), baci, abbracci, baciamani e baciapile, inchini e tende a Roma come nel deserto in onore dello Statista Libico, regali di motovedette e quant’altro da parte dell’ENI, ora il premier e relativo paese connesso, dopo tanto appeasement per nulla, si trovano improvvisamente e inopinatamente in mezzo ad una guerra semi-seria, se non fosse anche tragi-comica, che vede da una parte la NATO (sic !, cioè addirittura l’Alleanza Atlantica !) auspicata da Frattini (sic !) e dall’altra il beduino tendofilo del deserto e i suoi quattro-gatti armati fino ai denti, disposti, come tutti i beduini, a farsi scannare sul campo di battaglia pur di non cedere di un millimetro al Gigante Atlantico.

    E’ un fatto che, se non fosse drammatico per le vittime e disastri che procura, farebbe ridere pure i polli, intrinsecamente sproporzionato, inspiegabile, sballato e ridicolissimo, dal quale qualunque persona con un minimo di buon senso dovrebbe chiaramente dissociarsi a gran voce, accusando gli artefici di un tal caos di follia e dissociazione mentale evidentissimi, colpiti dalla solita pazzia di voler sostituire un beduino con un altro più o meno equivalente con il pretesto della democrazia (ancora ignota evidentemente a tutti i beduini, senza distinzione !).

    La confusione è grande in chi ci governa, e tale quante sono le affermazioni incredibili riportate nell’articolo, che cito per curiosità:
    1. "Sarkozi ha smascherato il bluff diplomatico italiano sulla Libia".
    Ma quale bluff ? Non si tratta di bluff, ma di caos e confusione mentale.
    2. "La sponda tedesca vantata da Frattini era solo un gioco di specchi".
    Infatti una pura invenzione senza capo nè coda.
    3. "La politica dei ’Quattro’ escludeva l’Italia".
    Per forza e chiaramente, se i quattro sconfessano e bocciano la politica di appeasement praticata da Berlusconi con Gheddafi è evidente che l’Italia viene esclusa da ogni partecipazione e accordo con i quattro, che invece intendono praticare una strategia completamente diversa, bellicosa e punitiva nei confronti dei libici al potere.
    La strategia italiana è ora considerata del tutto sbagliata, e la partecipazione dell’Italia alla nuova strategia bellica non accettabile e di cui si deve diffidare.
    E’ chiaro che l’Italia è stata messa fuori gioco e la sua attitudine nei confronti di Gheddafi non più condivisibile e definitivamente bocciata.
    Sicchè l’Italia di Berlusconi, come al solito, si trova come un ippopotamo in mezzo ai bicchieri di cristallo, non sa più che fare, come muoversi e, appunto, che pesci pigilare.
    In realtà, per questa sua intrinseca e solita ambiguità, Berlusconi e l’Italia non contano più nulla in proposito, nè possono più decidere alcunchè sulla Libia, oltre alla raccolta dei migranti clandestini di sua competenza perchè sul suo territorio (sic !).
    Le iniziative e decisioni sono prese da Sarkozi, con o senza la NATO voluta inutilmente e scioccamente da Frattini, che ora conta come il due di briscola, come d’altra parte il suo capo Berlusconi, in merito alla Libia, lasciati competenti solo per i clandestini di Lampedusa e basta.
    4. "I nostri aerei non spareranno".
    Che l’Italia spari qualcosa o meno pare che non interessi proprio a nessuno.
    Anzi, sicuramente l’Italia è stata diffidata dal partecipare ad alcunchè di significativo, in considerazione dell’inconcludenza e incapacità ad affrontare e risolvere i problemi politici libici, dell’immigrazione clandestina, e dei rapporti con Gheddafi, in nome suo e dell’Europa.
    5. "Berlusconi si dice addolorato per (l’amico) rais".
    Chiaramente falsa, la cosa fa sicuramente ridere e non interessa a nessuno, tanto meno l’idea o ipotesi di una mediazione italiana e dell’esilio di Gheddafi (altro panzana italiana incredibile e inverosimile in Europa, perchè tutti sanno che quello o scompare da solo, se vuole, senza esilio, o si fa accoppare sul campo, piuttosto !).
    6. "In questo momento dovremmo puntare sulle bombe come gli altri"
    Affermazione ridicola dell’autore, perchè le bombe italiane non sono auspicate da nessuno, tanto meno dai nostri partners europei che sicuramente ne fanno velentieri a meno, per evitare altre rogne inutili.
    7. "Di fronte ad uno stallo (delle operazioni belliche) la Francia decide di inviare truppe di terra, e l’Italia deve decidere come comportarsi...".
    Ipotesi dell’autore molto improbabile, per la quale comunque l’Italia, già tagliata fuori dal gioco, non ha più nulla da dire o da fare che valga qualcosa più di un soldo bucato.

    La conclusione ed il risultato evidente della lettura dell’articolo è che l’Italia è rimasta solo con gli scartini in mano nella partita in corso in Libia, sopratutto per quanto riguarda le fondamentali questioni energetiche pendenti in Libia.
    Non ha più alcuna voce in capitolo.
    Può solo occuparsi per competenza dei clandestini, che prima quando approdavano in cinque in un gommone a Lampedusa creavano una scandalo Maronico grave in tutta l’Europa con richiesta di interventi europei e di fondi, mentre ora che approdano in mille alla volta Berlusconi li accoglie a braccia aperte e li smista per l’Italia come la Monnezza napoletana (sic !, il lupo perde il pelo, ma non il vizio !).
    Quanto sta accadendo è solo il risultato dell’incapacità e insipienza italiche di risolvere il problema dei migranti clandestini in Italia e in Europa, grazie al governo, alle istituzioni, alla grande operosità della Mafia, dei conniventi mafiosi, e dei Centri Umanitari, il tutto a carico e sulle spalle della popolazione. 

    Vito Enzo Salatino 

  • Di Vito Enzo Salatino (---.---.---.91) 30 marzo 2011 23:45

    Chi sono i responsabili della guerra libica ?

    Sembra, questa analisi della situazione in cui si troverebbe Obama a causa della guerra libica, poco convincente e poco consistente.
    Sembra esagerata l’affermazione che Obama sia in grande difficoltà, poichè pare che il Congresso Americano sia "inviperito" a causa della guerra libica.
    Chissà come dovrebbe essere ancora più "inviperito" il Congresso per la guerra infinita in Afghanistan, se è vero (ma forse è il caso di dubitarne !) che solo per la crisi in Libia, che sulla scena mondiale conta come il due di briscola, intende chiedere l’impeachment del presidente.
    A me pare invece che la Libia sia talmente marginale negli interessi americani, al punto che ne lasciano la cura e gestione alla Francia, pur conoscendo ed avendo sperimentato la faciloneria e superficialità del presidente francese, probabilmente inaffidabile in senso lato tanto quanto quello italiano.
    A me sembra che gli americani considerino la crisi libica come una guerra di galline, di cui è giusto si occupino e se la sbrighino i volatili da cortile francese, inglese (che non si capisce perchè si agiti tanto !) e italiano, con i risultati sicuramente negativi e scurrili, visti i due o tre capoccia, noti inconcludenti e insipienti, che se ne occupano, verso i quali Gheddafi non farà certamente brutta figura, nonostante tutto !
    Non sembra che per il problema libico ci sia negli USA uno scontro così aspro tra Obama e gli altri poteri costituiti americani, e che le domande poste al presidente sulla crisi libica siano da considerare poco più che domande da intervista giornalistica.

    In conclusione mi sembra fuori luogo attribuire ad Obama responsabilità sulla crisi e guerra libica e accusarlo di disinteresse, quando i veri artefici dell caos libico, della crisi e guerra relativa, ridicola come gestione se non fosse così drammatica, sono in primo luogo i capoccia francesi, affetti dalla solita grandeur napoleonica, seguiti a ruota da quelli italiani, affetti dalla solita insipienza cronica, e dalla Gran Bretagna, sempre malata dal solito e inutile protagonismo.
    Naturalmente la posta in gioco in Libia è ora diventata improvvisamnete enorme, a causa della scoperta improvvisa di una nuova e inusitata ricchezza e risorsa energetica, prima insospettata, di cui lo stesso Gheddafi è inconsapevole, cascando dalle nuvole come un allocco a fronte di tanto improvviso e incomprensibile accanimento nei suoi confronti.

    Di che si tratta e qual’è la posta in gioco, ora ambitissima e necessaria per i paesi mediterranei (a parte naturalmente l’Italia, che casca anche lei dalle nuvole, come Gheddafi, a causa della propria incompetenza sistemica e fuori dal mondo).
    Chi lo sa, provi a rispondere, che ne riparliamo !

    Vito Enzo Salatino

  • Di Vito Enzo Salatino (---.---.---.245) 11 marzo 2011 19:52

    Se lei deve progettare e discutere un impianto energetico, come in questo caso "Waste to Fuel", in cui si producono carburanti e in cui ci sono di mezzo tecnologie chimico-fisiche complesse per trasformare un prodotto di scarto in un prodotto utile, pulito, senza emissioni di alcun genere nell’aria, al suolo e nell’acqua, carbon neutral perchè la maggior parte delle persone sulla faccia della terra è convinta che il continuo aumento di CO2 e gas serra in atmosfera generi Global Warming e mutamenti climatici catastrofici, lei, oltre a protestare a favore della CO2, cosa farebbe ?

    A me hanno insegnato a scuola, non so a lei, che si devono rispettare le normative tecniche e tecnologiche codificate dalle direttive internazionali e recepite dalla legislazione locale, scritte espressamente, allo stato attuale delle conoscenze, della scienza e della tecnica, per produrre una cosa utile con profitto di tutti, rispettando le persone, l’ambiente, la salute, la vita umana, animale e vegetale, preservando la convivenza civile, il benessere presente e futuro e la soddisfazione delle popolazioni.

    Se invece un tecnico o chiunque non si attiene alle norme e conoscenze tecniche e scientifiche adottate e codificate dalla società civile nazionale e internazionale, e presume e fa senza prove una cosa diversa e contraria alle leggi (in questo caso sparando CO2 in atmosfera, che è interdetto e multato) perchè supposta più intelligente e/o più giusta, commette un reato contro la società e va davanti alla Magistratura, in un paese civile.

    Secondo me, lei, se è stato a scuola, e, nonostante ciò, pretende di sollecitare e giustificare la commissione di un reato, seppure a livello industriale e impiantistico, non si comporta correttamente e potrebbe commettere per sovrappiù un reato di istigazione.

    Come le ho già detto, l’unica cosa che lei può fare in questo frangente della CO2 è solo a livello personale e individuale, senza istigazione ad altri a violare le norme codificate, e elevare la sua personale protesta contro chi ha emesso le norme legislative che a lei non stanno bene, ma che ad altri e alla maggior parte stanno benissimo, per esempio prendendo il solito bel cartello ed andando a fare il solito sit-in di protesta a Bruxelles, ammesso che i passanti, leggendo il cartello sulla CO2; non chiamino la neurodeliri. 

    Cosa vuole che le dica, io non ci vengo neanche se mi paga viaggio e soggiorno gratis.

    Distinti saluti e a non più risentirla.

    Salatino 
     

  • Di Vito Enzo Salatino (---.---.---.245) 10 marzo 2011 17:02

    Guardi che " il significato di fondo" si riferische al contenuto del suo articolo e alle richieste e perplessità umanitarie da lei manifestate, su cui concordo, e non all’azione militare in Libia, su cui appunto non ho elementi e notizie adeguate per valurtarne il significato, come ho ripetuto molte volte.
    Forse non mi sono epresso bene, o lei non ha capito il significato dei miei interventi sull’articolo.
    La contraddizione esce fuori solo interpretando male o travisando per difetti epressivi i testi.

    Distinti saluti

    Vito Enzo Salatino 

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