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Vescovo di Trani indagato per usura reale

Il vescovo Giovan Battista Pichierri, insieme al suo vicario ed all’economo della curia di Trani, sono stati raggiunti da tre avvisi di garanzia della procura tranese che ipotizzano il reato di usura reale ai danni della famiglia Cirillo Farrusi.

Nel 2006 i fratelli Piefrancesco e Casimiro Cirillo Farrusi, trovandosi in una situazione di forte indebitamento nonostante la loro famiglia fosse benestante, proposero alla curia l’acquisto di un palazzo settecentesco di loro proprietà completo di arredi e di un giardino pensile. La curia fece eseguire una perizia sull’immobile che attestò un valore di 3,15 milioni di euro, e pretese che contestualmente all’acquisto del palazzo i fratelli cedessero, sotto forma di donazione da parte della loro madre, anche una chiesetta denominata «del Miracolo eucaristico». All’interno della chiesetta era presente un organo che doveva rimanere di proprietà della famiglia che avrebbe potuto riprenderselo in qualunque momento.

Nel 2009 però i fratelli furono costretti a sporgere denuncia per poter rientrare in possesso dell’organo, perché nel frattempo la curia aveva provveduto a farlo spostare nella chiesa di San Domenico, e fu necessario l’intervento della Guardia di Finanza per il suo recupero. Successivamente i fratelli adirono nuovamente le vie legali per chiedere la rescissione dell’atto di compravendita. Il nuovo procedimento è tutt’ora in attesa del giudizio del tribunale civile, e nel frattempo la procura ha aperto il fascicolo d’indagine per usura reale e fatto eseguire una nuova perizia per valutare il prezzo di mercato dell’immobile che è risultato essere pari a 6,4 milioni di euro, cioè un prezzo doppio rispetto a quanto pagato a suo tempo dalla curia al netto dell’aggiunta della chiesetta.

La curia respinge ogni accusa spiegando che la transazione è avvenuta in modo trasparente e con il consenso di entrambe le parti, e che l’iniziativa della vendita fu dei fratelli e finalizzata alla valorizzazione dell’immobile da parte della curia. L’avvocato della curia ha richiesto al gip una nuova perizia, la quarta in ordine di tempo fino ad ora, che dovrà essere inserita nell’incidente probatorio.

Massimo Maiurana

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