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Ustica: condannato lo Stato

27 giugno 1980, a pochi chilometri dall’isola di Ustica, il volo della compagnia “Itavia” partito da Bologna, destinazione Palermo, precipitò, portandosi con sé ottantuno persone fra passeggeri ed equipaggio.

Morti in una sciagura dai risvolti “tenebrosi”, le cui cause non sono mai state accertate con sicurezza. A distanza di ben trentuno anni, precisamente il 12 settembre 2011, dopo un’istruttoria durata tre anni, il tribunale di Palermo condanna i ministeri della Difesa e dei Trasporti ad un maxi risarcimento da 100 milioni di euro ai parenti delle vittime.

La strage di Ustica è uno dei tanti drammi che vede coinvolti lo Stato, responsabile di aver nascosto la verità, di aver generato quel muro di gomma, fatto di omertà e di depistaggi. La sentenza infatti, oltre a condannare i due ministeri per non aver garantito la sicurezza del volo, li condanna per omissioni e negligenze.

A tal proposito, Daria Bonfietti – presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime di Ustica – precisa che: “oggi viene ribadito che l’aereo è stato abbattuto in un episodio di guerra aerea, e vengono ribadite le responsabilità dei due ministeri anche in campo civile: non hanno vigilato sulla sicurezza dei voli civili e hanno nascosto la verità con i successivi depistaggi. Questa sentenza dovrebbe convincere il nostro governo a premere seriamente sugli Stati coinvolti nella battaglia di Ustica, affinché rispondano finalmente e in modo completo alle rogatorie internazionali, e consentano di arrivare finalmente, dopo 31 anni, a scoprire chi e come ha abbattuto quell’aereo”.

Trent’anni di battaglie e inchieste coraggiose, hanno dato vita ad un nuovo inizio, una nuova speranza si affaccia di fronte ai familiari delle vittime, uno squarcio di luce da seguire con nuovo coraggio. Una sentenza – come spiegano i legali del collegio difensivo – che ”contiene caratteri innovativi anche per quanto riguarda la quantificazione del danno. Il giudice ritiene che le prescrizioni sul piano penale per i circa 50 militari indagati non possono essere trasferite sul piano civile e la sentenza condanna i due ministeri secondo il principio della ‘immedesimazione organica’, e cioè la responsabilità civile dei militari ricade sugli organi dello Stato da cui dipendevano”.

Oggi, più di ieri, è necessario consegnare al popolo italiano la verità su tutte quelle stragi che hanno insanguinato i ricordi di milioni di italiani, al fine di condividere una comune memoria della nostra storia, e consegnare ai familiari delle vittime quel “sapore” di verità e giustizia.

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