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Uomini della finanza all’attacco

I tagli effettuati da questo Governo sono simili a una decapitazione. E' stata fatta saltare la testa allo stato sociale, in nome di un debito che non si risanerà tanto facilmente. Cancellare solo una parte delle Province significa condannare alcuni territori miseri e depressi economicamente e socialmente all'indigenza più nera. Disoccupati crescono, consumi si riducono, povertà e fame avanzano alla velocità della luce. Sta andando in scena la carestia programmata, dove una classe di parassiti che bivacca in Parlamento tiene in vita gli uomini delle banche.

Spending Review si chiama e questa parola suona come una beffa. A chi serve e a chi giova? Non certo ai cittadini, ormai esangui, che non hanno più nemmeno le pezze al deretano, ma senz'altro alle banche. La vendita d'immobili sarà senz'altro incamerata dagli istituti di credito che andranno ad aumentare il loro patrimonio, grazie all'azione di San Mario Monti.

Intanto, nei giorni scorsi, è stato stabilito che il denaro costerà lo 0,1% ovviamente per la conserelle del gruppo bancario, che non erogheranno prestiti per salvare le imprese, o per chi vorrebbe accendere a un prestito. Salvitalia viene chiamata la fase che dovrà accompagnare la crescita, ma più che crescita il decreto potrebbe benissimo chiamarsi Ammazzitalia, poiché con questi presupposti, con i consumi che diminuiscono e la disoccupazione che aumenta a dismisura, ben presto saremo come i pesci che muoiono per l'avvelenamento dei fiumi e dei mari.

Tutto calcolato a tavolino. Rispettati gli ordini contenuti in quella famosa lettera firmata da Draghi e Trichet dove si chiedeva espressamente di licenziare i dipendenti pubblici, abolire le Province, tagliare sanità, scuola, abolire piccoli tribunali. Presidi di legalità sacrificati sull'altare delle calcolatrici elettroniche per far quadrare i conti, per risanare una Nazione che di colpo si riscopre a essere considerata come un'azienda tipo Parmalat e la gente come cartoni di merce o bottiglie di latte o lattine di succhi di frutta. L'Italia non è più una Nazione. E' semmai una colonia, dove i potenti della terra decidono cosa fare del suo suolo. Forse per questo anche la terra viene scippata ai legittimi proprietari, mettendoli in ginocchio e acquistandola a quattro soldi, dove le colture saranno convertite per produrre biocarburanti che rendono di più ma impoveriscono. Le carte sono state rimescolate. Niente più è nostro, nemmeno l'acqua che a quanto pare dovrà essere venduta ai privati, nonostante un referendum popolare. Diritti si riducono, spazi di democrazia cancellati, banche e finanza sempre più agguerrite. 

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