• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tempo Libero > Recensioni > Una narrazione sintetica e approfondita sulla droga

Una narrazione sintetica e approfondita sulla droga

Lo psichiatra Henri Margaron ha scritto un libro sintetico sulle varie tossicodipendenze: "La droga in testa. Una nuova narrazione" (www.edizionigruppoabele.it, 2021, 111 pagine, euro 15).

Nonostante tutti i vari tipi di operazioni governative e private il consumo di droghe è aumentato, anche se i morti sono diminuiti. E "il risultato della diminuzione delle morti per overdose e per le malattie droga-correlate è da attribuire al lavoro in rete dei servizi socio-sanitari che, nei territori in cui sono stati sostenuti, hanno realizzato interventi salva-vita" (p. 10).

Con i ragazzi bisogna indubbiamente favorire una maggiore capacità di critica "in modo da contrastare l'influenza e il condizionamento del gruppo nei percorsi di "arruolamento" al consumo e di iniziazione all'uso di sostanze (alcool, tabacco e cannabis costituiscono la triade di gran lunga più consumata, e a cui la stragrande maggioranza dei consumatori rimane fedele long-life)" (p. 11). Un discorso facile da dire, ma difficile da realizzare.

Per fare un esempio più comprensibile, si può affermare che circa il 90 per cento della popolazione italiana consuma alcool, mentre il 2,5 risulta bevitore problematico, con vari problemi collegati, fino all'alcolismo cronico. In linea generale la dipendenza risulta "una possibile deriva di alcuni comportamenti di consumo" (p. 8).

Solitamente il consumo delle droghe più pesanti comporta "rischi dovuti alle alterazioni delle percezioni e delle sensazioni, sia nelle sostanze che "addormentano" sia in quelle che "svegliano", che si raccolgono nelle tre "v": velocità, violenza, virus" (p. 8). eccessiva percezione di capacità o appannamento delle capacità possono portare anche a gravi problemi di guida (alcool e cocaina prese insieme sono molto pericolose). L'uso della violenza viene stimolato da alcune droghe "o dalla mancanza di altre. Le infezioni virali sono veicolate tramite le malattie sessualmente trasmesse, dovute alla rimozione di comportamenti auto protettivi nei rapporti intimi" (p. 9).

Nelle varie analisi condotte "da Margaron si convalida l'ipotesi delle ferite affettive e narcisistiche, tipiche di alcune infanzie difficili e di adoloscenze problematiche, che, non trovando risoluzione nel percorso evolutivo, impattano nei comportamenti d'abuso e di esagerazione, i quali offrono momentanei sollievi e illusorie vie di fuga" (p. 11). 

In ogni caso la vera dipendenza, quella più forte, risulta quasi sempre collegata a un certo tipo di predisposizione genetica. Comunque "Un terzo della popolazione carceraria è costituito da consumatori di sostanze; le pene, proporzionalmente più elevate rispetto ad altri reati, non hanno funzionato come deterrente; il consumo non è regredito, anzi, si è ulteriormente allargato e sviluppato" (p. 10). Quindi "Le droghe sono considerate da ogni genitore il maggior pericolo in cui può incorrere il proprio figlio quando inizia ad avviarsi sulla strada dell'autonomia" (p. 19).

Una soluzione possibile è questa: "Mai troppo, mai troppo spesso, mai in determinate circostanze" (p. 10). Queste sono le semplici linee guida di chi non riesce a smettere. Infatti "tutti gli studi tendono a sostenere che il reinserimento sociale della persona che ha avuto un'esperienza di tossicodipendenza sarà tanto più saldo quanto minori sono le probalità, pur mai azzerabili, di una ripresa del consumo" (p. 14).

 

Henri Margaron è uno psichiatra che ha lavorato in Italia, a Livorno, e ha insegnato anche presso le Università di Pisa, Firenze, Urbino e Modena-Reggio Emilia. Dal 1995 fa parte di un comitato della Commissione Europea sul tema addiction, e ha pubblicato su alcune riviste nazionali e internazionali. Chi volesse approfondire alcune cose sul suo sito: www.henrimargaron.com

 

Nota specialistica - Segnalo semplicemente tre siti: www.forumdroghe.it, www.fuoriluogo.it, www.sossanita.org

Nota aforistica - "Lo Stato totalitario fa di tutto per controllare i pensieri e le emozioni dei propri sudditi, in modo persino più completo di come ne controlla le azioni" (Orwell, Letteratura e totalitarismo); "Nulla è più anarchico del potere, il potere fa praticamente ciò che vuole. E ciò che il potere vuole è completamente arbitrario" (Pier Paolo Pasolini); "Nulla è più facile che illudersi, perché ciò che ogni uomo desidera, crede anche che sia vero" (Demostene); "La filosofia è un gomitolo da districare; tirare non serve" (Ludwig Wittgenstein).

Nota diversiva - Alle persone non interessate al tema della tossicodipendenza segnalo questo libro: "Imparare a rischiare. Come prendere decisioni giuste" (Gerd Gigerenzer, Raffaello Cortina, 2015;, si parla anche di formazione ECM). Alle persone che volessero pensare solo alle grandi storie positive, segnalo l'autobiografia molto interessante del fondatore della Nike: "L'arte della vittoria" (Mondadori, 2019). Alle persone semplicemente interessate a valutare bene le cose segnalo anche questo saggio di John Kay: "Il pensiero obliquo" (www.chireads.net/recensioni/...).

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità