Trump vuole mettere le mani su Gaza e trasformarla nella Riviera del Medio Oriente.

Donald Trump ha annunciato un piano ambizioso per trasformare Gaza nella "Riviera del Medio Oriente", prevedendo il controllo statunitense sulla Striscia, la rimozione delle macerie e un nuovo sviluppo economico. Tuttavia, il progetto implicherebbe il trasferimento forzato dei quasi 2 milioni di palestinesi residenti, un'idea già respinta da Giordania, Egitto e Stati del Golfo.
La proposta ha suscitato un'ampia condanna internazionale. Cina, Russia, Turchia, Arabia Saudita, Egitto e l'Unione Europea hanno rigettato il piano, ribadendo il loro sostegno alla soluzione dei due Stati. Anche i principali alleati di Washington, tra cui Regno Unito, Francia e Germania, lo considerano inaccettabile e in violazione del diritto internazionale. Tutti concordano sul fatto che Gaza appartiene ai palestinesi e che la soluzione debba basarsi sulla creazione di uno Stato palestinese indipendente.
Israele, invece, ha accolto positivamente il piano. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha definito l'iniziativa rivoluzionaria e ha elogiato Trump come il miglior alleato di Israele. Anche esponenti dell’estrema destra israeliana, come Itamar Ben-Gvir e Bezalel Smotrich, sostengono il progetto, vedendolo come un'opportunità per escludere definitivamente l'idea di uno Stato palestinese.
Questa proposta rappresenta una rottura drastica con la tradizionale politica statunitense, che per decenni ha sostenuto la soluzione dei due Stati secondo la risoluzione ONU 242. Se attuata, potrebbe intensificare le tensioni in Medio Oriente e compromettere ulteriormente le relazioni di Washington con i suoi alleati arabi ed europei.
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