Città che vai, scritta sui muri che troverai, forse.
Valencia, Napoli, Bologna, Pisa, sono alcune città dove è facile incontrare murales, espressione anche di protesta forte e comunicativa, chiamala se vuoi... arte sociale.
(Valencia)
(Napoli)
(Pisa)
(Bologna)
Ma non è difficile incontrare anche scritte vandaliche sui muri.
E per tali intendo scritte che violentano i muri delle città solo per egoismo puro, voglia di apparire, ovvero riflesso diretto di quella società che a sua volta denigra ogni diritto sociale, fomenta depressioni o disperazioni, ritiri spirituali anche esoterici, ed azioni senza senso per la collettività, come macchiare, sporcare, quel muro con la propria firma, una firma indecifrabile ai più, alla massa, ma riconoscibile solo ad un gruppo ristretto.
Come per esempio il “Vandalis Bastardi Group”, si firmano anche come VBG e di norma con sopra scritto "neos" a Trieste.
Scritte di questo genere le potrai per esempio incontrare a Roiano, rione di Trieste.
Oppure Ganja, che è anche il termine in creolo giamaicano utilizzato per indicare la marijuana, oppure teen.
Già, quel "teen" che io in via satirica ho voluto modificare in Tppv, trans pars plana vitrectomy, operazione medica che ha in sostanza il merito di donare la luce, la piena vista, rimuovendo ogni opacità, concetto che si collegava pienamente con quelle scritte che hanno sporcato sia il manto del Molo Audace di Trieste che il disco di bronzo e la colonnina di pietra della Rosa dei venti, ove era apparsa anche una seconda scritta, Italia merd.
Girovagando per le vie della città, noterai che quel teen (o tppv...) era già presente e che la mano del teen è probabilmente la stessa di Italia merd.
Per esempio sulle rive che conducono al Molo Audace, sulle panchine, oppure sui muri, totalmente devastati, della Città Vecchia di Trieste ti capiterà spesso di vedere la scritta teen o scritte, per stile, simili.
Certamente l'incuria perenne del centro storico, ove vedrai i resti storici romani essere invasi dall'erba incolta, facilita quel gesto, un gesto che è espressione del degrado sociale oggi esistente.
Ogni epoca sociale è stata caratterizzata da forme di protesta che hanno trovato espressione anche attraverso le scritte sui muri, spesso vere poesie, aforismi, in altri casi disegni dalla bellezza senza confine, oggi invece, almeno per le vie centrali di Trieste, ti capiterà spesso di leggere sigle e scritte, apparentemente senza alcun senso, che sono il lato oscuro e forse esoterico della mente umana, e che per la loro bruttezza, sia estetica che comunicativa, nulla hanno a che vedere con quella forma e sostanza che conduce sull'onda dell'arte. Scritte che forse rappresentano una battaglia in essere tra gruppi bastardi di vandali, come si sono d'altronde anche firmati alcuni di loro.
Ho immaginato una sorta di lotta per il dominio e la conquista del territorio, tra gruppi di vandali, una battaglia dell'osare, ed hanno osato direi, viste le condizioni in essere del centro storico cittadino.
Non chiamatela arte, l'arte è altra cosa, almeno dal mio punto di vista.