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Terrorismo: un meeting tra Fbi, Nsa, Facebook, Google, Apple e LinkedIn. Gli Usa vogliono i Big Data

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, il direttore dell'FBI, della NSA, il capo dei servizi segreti e il Procuratore generale hanno partecipato un incontro senza precendenti con i dirigenti di Facebook, Google, Apple e LinkedIn. 

La riunione si è svolta l'8 gennaio a San Jose a poche miglia di distanza dalle sedi californiane delle aziende. L'ordine del giorno è stato la lotta alle radicalizzazione e alle campagne di reclutamento attraverso le rete, ed in particolare il ruolo dei social network in questo particolare business. Secondo quanto riportato dal Guardian il lavoro si è focalizzato su come "rendere più difficile l'uso di Internet da parte di terroristi nel reclutare, mobilitare e radicalizzare gli individui" sui modi per "contrastare l'irreggimentazione violenta e individuare i segnali di reclutamento "e sulle "tecniche per rilevare e misurare la radicalizzazione".

Sarebbe stato anche analizzato il meccanismo di Facebook per l'individuazione dei soggetti tendenti al suicidio, lo stesso potrebbe essere utilizzato per rilevare i radicali jihadisti.

Durante l'incontro si sarebbe affrontata un'altra questione spinosa, quella relativa alla crittografia dei dati degli utenti. Secondo il Washington Post, il capo dell'FBI ha fortemente voluto che la questione fosse inserita nell'ordine del giorno, minacciando addirittura di non prendere parte all'incontro. Gli alti funzionari USA hanno preferito non trattare l'argomento come principale, almeno ufficialmente.

La riunione non ha portato a misure pratiche, ma l'importante è stato riprendere il dialogo tra il governo degli Stati Uniti e i colossi dei media, che si sono detti "piacevolmente colpiti dai toni della conversazione".

La questione della crittografia dei dati è molto più importante e controversa di quanto sia trapelato. Alcune aziende hanno alzato i livelli di sicurezza dopo le rivelazioni di Edward Snowden sulla sorveglianza di massa: per questo motivo le autorità accusano le aziende di complicare troppo il lavoro di intercettazione delle attività terroristiche e criminali, impedendo l'accesso a informazioni cruciali. Una critica, che secondo il quotidiano Le Monde, comincia ad arrivare anche dalla Francia.

La soluzione che le aziende vorrebbero escludere è quella di creare una chiave di decodifica dati da affidare alle autorità, una cosidetta "backdoor", che rappresenterebbe un rischio per la sicurezza degli utenti e comporterebbe un grosso calo di fiducia tra gli utenti/clienti.

Adesso che anche l'intelligence francese è interessata a questi dati, la questione resta di grande attualità, ma ancora senza una soluzione.

(Foto: Nasa HQ/Flickr)

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