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 Home page > Tribuna Libera > Tagli alla sanità: l’economia che uccide

Tagli alla sanità: l’economia che uccide

L'economia uccide, dice papa Bergoglio nella sua enciclica ”Laudato si'”. Ed ha ragione. L'economia uccide in Grecia, ma anche in Italia. Mohamed è morto di fatica nelle campagne di Nardò, vittima del profitto. Ed ora con il taglio delle tasse e dei servizi sanitari, quante saranno le vittime? Quanti morti, produrrà il taglio alla Sanità per 2,3 miliardi di euro previsti nel DL degli enti locali approvato dal Parlamento?

Per la Costituzione, per la civiltà, per l’umanità vale un principio: il costo necessario per la Sanità, è quello che serve per curare meglio. Ma ora questo principio è cambiato, il costo necessario per la sanità è quello che serve a far quadrare i conti e a garantire il profitto ai privati. 

Il taglio delle tasse diventa un taglio dei servizi sanitari, che alla sanità pubblica sottrae tecnologie e nuove risorse. Ma se la Sanità pubblica non ha nuove medicine e nuove macchine, se non ha personale adeguato alle necessità, chi può si rivolge ai privati, ma chi non può si "fotte", abbandonato da chi doveva curarlo.

La privatizzazione, a Bruxelles quando sentono questa parola diventano euforici. A Bruxelles, ma non nelle case della povera gente. Perché la povera gente sa che dietro la privatizzazione c’è il killer dell’austerità. Prestazioni pagate dai pazienti, sanzioni economiche ai medici, la quadratura dei conti. Certo i risparmi, non sono tagli. Ma se servono a migliorare i servizi sanitari e non come è avvenuto in passato, a ridurli e a peggiorarli.

I costi standard e la riduzione dei profitti in sanità (25 mil.di di euro) servono a risparmiare, ma non sono previsti nel D.L. Perché? Perché laddove c’è l’affare, meglio non intervenire. E’ liberista Bruxelles, non vuole la razionalizzazione dei costi e l'efficienza, la quadratura dei conti che si sostituisce all’affare, ma la quadratura dei conti che si sostituisce ai diritti.

E allora medici che diventano burocrati, pronti a trovare cavilli su ciò che è erogabile ai sensi della circolare ministeriale, medici che diventano ragionieri, pronti a calcolare il costo delle prestazioni e delle analisi, perché le analisi o una prestazione che costa tanto è meglio non prescriverle, se non si vuole pagare di tasca propria.

Meno visite e meno analisi saranno prescritte dai medici intimoriti dalle sanzioni, ci guadagnerà il bilancio, ma ci perderà la salute dei pazienti.

Quanti morti ci costerà l’austerità? quanta gente uccideranno i medici burocrati e ragionieri?

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