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TAV: un investimento grande quanto la manovra di Tremonti

Della vicenda del Treno ad Alta Velocità che dovrebbe collegare la Francia con l'Italia, sventrando il Moncenisio con un tunnel di circa 54 km, abbiamo notizie abbastanza frammentarie e quasi esclusivamente legate alla cronaca. Le civili proteste dei cittadini del movimento NOTAV, represse violentemente dal governo, sono presentate in modo da farle apparire come il risultato dell'attività di criminali abituali. 

L'attività d’informazione portata avanti da privati e associazioni, ha ormai chiarito che, se delinquenti s’infiltrano nelle manifestazioni, sono appunto infiltrati! Si tratta di elementi di disturbo, isolati dai cittadini stessi che manifestano pacificamente, ma fermamente, il proprio NO a un'opera che considerano dannosa dal punto di vista della salute, ambientale ed economico.

Ho ricevuto, da un'amica che me l'ha inoltrata, una mail di Claudio Guerra, socio fondatore dell'associazione ambientalista MATERYA, istruttore francese di vela, impegnato dal 2002 sui temi del diporto sostenibile e della vela consapevole. Nella mail, Claudio Guerra, sostiene argomentazioni che, da un rapido esame, mi sembrano condivisibili e degne di serio approfondimento.

Pubblico, perciò, la mail invitando tutti ad approfondire l'argomento, per farsi un'idea documentata di tutta la vicenda.

Le proteste fini a se stesse producono soltanto ostilità generale e vantaggio per quei rappresentanti istituzionali compromessi con i poteri economici. A mio parere, i rappresentanti istituzionali e il Governo, in prima istanza, dovrebbero spiegare chiaramente e concretamente a tutti i cittadini italiani, a cosa deve concretamente servire un'opera che si presenta faraonica e fonte di spreco di denaro pubblico, oltre che scintilla per l'insorgenza nelle persone di patologie mediche gravissime.

Inoltre, è necessario che si chiarisca come dovrebbe essere finanziata l'opera: non è sufficiente dire che il denaro c'è o ci sarà, bisogna dimostrare chi mette i soldi e a quali costi per i cittadini. Quante e quali merci viaggeranno sui treni che attraverseranno quel tunnel e a quali costi. Sono parecchie le questioni aperte e non si capisce perchè il governo debba rispondere a manganellate ai cittadini che chiedono risposte e democratico coinvolgimento.

Questo comportamento genera sospetti! Ancora, bisognerebbe chiarire perchè, mentre si varano manovre economiche che peseranno violentemente sui bilanci e la stabilità economica dei cittadini, sarebbe necessario spendere denaro per un'opera che si presenta inutile ed è contestatissima da cittadini, sindaci e amministratori locali di vario lignaggio. A me sembra, e spero di essere completamente in errore ovviamente, che in Val di Susa si stiano facendo prove di regime autoritario.

In definitiva, servono risposte. Risposte e rinunce a progetti che i cittadini considerano ostili. Pubblico dunque la lettera di Claudio Guerra: un mio contributo, per quanto microscopico, al miglioramento democratico della società.
 
"In Val di Susa è guerra!
 
Scrivo a tutti coloro che mi hanno conosciuto, e che hanno conosciuto l'associazione Materya, e il suo impegno per l'ambiente.
 
In Val di Susa c'è una guerra. E nessun telegiornale sta dicendo la verità. Una popolazione locale sta tentando di opporre resistenza alla costruzione di un'opera voluta da lobbies finanziarie, sostanzialmente inutile, destinata al trasporto delle merci (non è alta velocità.. per chi ancora non lo sapesse!), dal costo pari a tre volte il ponte di Messina.

Cito inchieste del Politecnico di Torino e Milano, e dati estratti dalla trasmissione Report (Rai tre) e da una bellissima trasmissione andata in onda alcuni mesi fa su La 7.

Non mi dilungo sull'impatto ambientale, la collina di amianto (una stima di una ASL di Torino parla di 20.000 morti nei prossimi anni per la nube di fibre), il tunnel di 54 km dentro una montagna già scavata dall'Enel perché ricca di Uranio, ma vi informo di questo: i soldi destinati alla costruzione li metteranno le banche, ad un tasso del 6,2% ma la fidejussione a garanzia del prestito sapete chi l'ha messa? Voi! O se preferite lo Stato italiano! Entro 9 anni dovremo restituire 45 miliardi di debito alle banche che hanno finanziato l'opera.
 
45 miliardi sono quello che dovremo sostenere come costo per ridurre un pochino il nostro debito con l'estero per stare in Europa e il povero Tremonti non sa dove reperirli.

Siete pronti a pagare altri 45 miliardi per far viaggiare più veloce l'acqua minerale di Lecce verso la Norvegia, e far arrivare prima i biscotti inglesi sullo scaffale del vostro supermercato?

A proposito…non passeranno dalla Val di Susa le merci.
 
Un noto docente del Politecnico dice che il costo del transito per un camion da questo valico non sarà competitivo con i costi degli altri tunnel che già esistono.
 
Questa sarà davvero una cattedrale nel deserto. Volevo solo informare tante persone che ancora non sanno. Grazie del vostro tempo e chi di voi volesse aiutarci a fermare questo disastro divulghi questa mail.
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